Se da un gran male deriva un gran bene un primo passo forse è stato compiuto. Villa Arianna, l’antica dimora risalente, nel suo primo nucleo, al I a. C., è stata riaperta dopo sei mesi di chiusura, il 16 aprile. La tempesta di acqua e vento che si era abbattutta sulla città lo scorso ottobre paveva colpito la villa ferendola oltre il dovuto. Si erano divelte le coperture moderne ma datate, sia nella zona dell’atrio che del Secondo complesso situato accanto, smascherando così criticità antiche.
Di fatto queste ville sono state da sempre un po’ trascurate. Rientrano nel Gran Progetto Pompei, che sostiene tutto il parco archeologico quindi anche le aree esterne all’antica Pompei, ma non erano ancora stati realizzati passi. Alcuni problemi come quelle del costone a rischio frana, e appunto della fragilità delle coperture moderne sono emerse da un po’. La tempesta le ha fatte esplodere: il mal tempo dunque ha messo sotto la lente di ingrandimento una situazione che già era presente. Il 16 aprile la riapertura fa tirare un sospiro di sollievo ma è solo l’inizio della risoluzione.
I LAVORI, ZONE CHIUSE
Si sono svolti dei lavori di pulizia della villa, e all’ingresso, invece dei papaveri naturali ci sono tre piccoli gruppi di margherite, ma soprattutto sono state realizzate nuove recinzioni e staccionate in legno e anche in ferro. Poi sono stati stabilizzati parti del costone su cui poggia la villa. Da tempo non si vedeva l’abitazione così pulita ed è stata riaperta anche la discesa che porta direttamente nella zona dell’atrio, rispettando l’antica entrata della villa. L’atrio, invece, non è visitabile. Sono state, infatti, poste delle pontellature a sostegno della copertura che però deve essere rifatta e i tempi non sono definiti. Si sospettano infiltrazioni di acqua dalla copertura e le altre criticità di cui non si fa menzione. Chiuso al pubblico anche il Secondo Complesso, anche lì solo aggiustato in modo temporaneo: sono stati ripristinate le coperture ma i veri lavori vanno ancora realizzati. Cordoni impediscono l’ingresso in tutti gli ambienti.
NUOVA CARTELLONISTICA
E di Stabia comunque almeno si è tornati a parlare. Sono stati posti anche nuovi cartelli, per identificare il sito, per raccontarlo un po’. A onor del vero la piantina ufficiale della villa, posta all’ingresso non riporta gli ultimi scavi realizzati dall’Ermitage negli scorsi anni, non si sa perché ne abbiano usato una meno aggiornata, ma comunque rendono certo più gradevole l’ingresso alla villa.
IN FUTURO SI SALIRA’ A VILLA ARIANNA DALL’ANTICA RAMPA ROMANA
Durante l’incontro con la stampa, è emerso anche che il vero momento che aiuterà il rilancio dell’antica Stabia è la concretizzazione di un più ampio progetto di Regione e Eav: 80milioni di euro per realizzare la doppia linea alla circumevesuviana, modificare il nome della stazione da via nocera a Stabia scavi e realizzare un ingresso secondario proprio da giù, da via Grotta San Biagio, ripristinando l’antica rampa romana. La delibera è stata approvata a febbraio e ci si aspetta che, come dovuto, a settembre si vedano già i suoi primi risultati. Il primo momento riguarderà il completamento dei lavori di realizzazione, per protezione, della seconda linea della Circumvesuviana, e solo dopo si affronterà la valorizzazione del sito archeologico. Nel progetto rientrano anche interventi di consolidamento idrogeologico del costone su cui si trova la villa che, spesso, corre rischi di frane soprattutto con le piogge. Quello prospettato rappresenterebbe un vero rilancio del sito, insieme alla presenza di trasporti pubblici, necessari comunque per chi volesse ragiungere il sito non attraverso le scale e che oggi sono assolutamente limitati.
L’incontro con la stampa, per la prima volta sul sito di Stabia, ha visto assieme la direttrice ad interim Alfonsina Russo, il Direttore Generale del Grande Progetto Pompei, Mauro Cipolletta, il Direttore degli scavi di Stabia Francesco Muscolino e il Sindaco di Castallammare, Gaetano Cimmino, per un rilancio, mediatico e non, del sito.
“La riapertura della villa è solo l’inizio di una progressiva riqualificazione– dichiara la Direttrice ad interim, Alfonsina Russo – e una dimostrazione della rinnovata attenzione del Parco Archeologico di Pompei verso lo straordinario patrimonio archeologico dell’antica Stabiae.”
Il futuro lascia ben sperare, almeno nelle parole del Generale Mauro Cipolletta, Direttore del Gran Progetto Pompei che si occupa anche delle zone limitrofe a Pompei:
“La proposta inserita all’interno del Piano Strategico per lo sviluppo delle aree comprese nel piano di gestione del sito UNESCO “Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata” prevede la valorizzazione delle aree archeologiche di Stabia, Villa San Marco e Villa Arianna, attraverso il miglioramento delle vie di accesso e di collegamento ad altre evidenze culturali, nonché la riqualificazione delle aree di sosta, dotandole anche di adeguate strutture di accoglienza turistica (ingresso con info-point, piccola area espositiva, bar etc).”
Non resta che aspettare.