Giallo dai raggi di un sole non ancora spento, è il prato d’ottobre. Fresca l’aria del mattino riscaldata dal tepore di un giorno che muore prima. Ottobre, mese di passaggio, di odore di castagne al forno, di ulivi appena colti, di funghi porcini che danno un sussulto agli animi, di grappoli d’uva pronti per diventare vino. Amo ottobre e il suo dolce far tutto zitto zitto in mezzo al mercato della vita.
È l’incipit d Pastorale vesuviana, il nuovo libro di Tonino Scala che viene presentato il giorno 18 novembre alle ore 18 presso la libreria Mondadori di Castellammare di Stabia.
Tante storie e tanti protagonisti, con le loro ordinarie vite, come in un puzzle , si compongono nella pastorale: trait terrad’union è l’intera area vesuviana dove si vive “Senza speranza alcuna” .
La pastorale di una terra tellurica raccontata attraverso la vita di Rosario che conduce una battaglia isolata contro la lobby del cemento, di Tonino che ha deciso di abbandonare la sua Torre Annunziata, di Mimmo un operaio disperato di Fincantieri, di Dolceremì donna con gli occhi tristi come un cartone animato, di due ragazzi di colore che affrontano il loro viaggio di vita e di tanti altri. Storie ordinarie che s’attorcigliano con gli avvenimenti, le cronache di un lembo dimenticato e diventano storia. Un ramo di un pezzo di provincia dimenticato dove un santo, una gallina e un comunista legato alle sue liturgie s’incontrano, si scontrano con la dura realtà e di un sud che suda
Il testo di Tonino Scala, uomo politico oltre che scrittore, attraverso questo mosaico racconta la sua terra e la sua ambivalenza di madre e matrigna. Racconta dell’amore e dell’odio per una dimensione, per un territorio a cui non può e non vuole rinunciare. A parlarne con l’autore il professore Pierluigi Fiorenza