La Grande Bellezza appartiene all’Italia. E allora usiamola adesso, facciamo come Jep Gambardella nel film di Sorrentino. Scuotiamoci, scendiamo dall’amaca e cominciamo a guardare avanti in modo diverso. Arte, cultura e turismo rappresentano il meglio della nostra identità, al di là del comparto industriale. Fanno parte, da secoli, del nostro Dna di italiani.
E, aggiungiamo, soprattutto di noi italiani del sud, che spesso mandiamo a quel paese, o a puttane, il meglio per adattarci al peggio. Caro Franceschini, ministro a volte illuminate, rivolgiamo a lei la preghiera, non genuflessa, di tanti operatori, tanti lavoratori, tanti imprenditori dei rami in questione. Arte, Cultura e Turismo traduciamoli in futuro, oltre la storia, oltre il presente. Abbiamo anche il sole e il mare, senza retorica, mi raccomando.
Serve una chiamata generale alle armi, in senso buono, si intende, per tornare come nazione protagonista. Siamo diversi dai nordici europei, abbiamo tante carte da giocare al tavolo dell’Anno Zero che sarà in pratica la Fase 1. E’ la nostra grande opportunità.