Son tutte belle le mamme del mondo. Grandi tesori di luce e bontà. Che custodiscono un bene profondo- Il più sincero dell’umanità. Mamme! Mamme! Mamme! Quante pene l’amor vi dà- Ieri, oggi, sempre. Per voi mamme non c’è pietà. 10 maggio, Festa della Mamma, roba che scansa persino il Coronavirus con la bellezza e l’intensità di sempre. Si può festeggiarla col canto nazional-popolare di Claudio Villa.
Oppure con un filo di intellettualità con la Ballata delle Madri di Pierpaolo Pasolini. Mi domando che madri avete avuto. Se ora vi vedessero al lavoro
in un mondo a loro sconosciuto, presi in un giro mai compiuto d’esperienze così diverse dalle loro, che sguardo avrebbero negli occhi? Se fossero lì, mentre voi scrivete
il vostro pezzo, conformisti e barocchi, o lo passate, a redattori rotti
a ogni compromesso, capirebbero chi siete?
Lasciamo a voi la libera scelta. Intanto auguri alle mamme di ieri, di oggi, di domani e di sempre. A quelle che non ci sono più, alle diventate nonne o bisnonne, alle attuali con tanti problemi da affrontare, a quelle che sono rimaste senza figli, a quelle adottive e adottanti
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