Governo al lavoro sulla scadenza Irap di giugno: secondo quanto si apprende si starebbe ragionando sullo stop al pagamento di saldo e acconto per le imprese tra 5 e 250 milioni di ricavi che abbiano registrato perdite a causa dell’emergenza Coronavirus. Su quest’ultimo requisito la discussione nel governo sarebbe però ancora aperta. Si starebbe anche tentando di estendere la norma alle piccole imprese fino a 5 milioni. Sul tavolo ci sarebbero coperture per circa 2 miliardi, a valere sui 10 miliardi già previsti per le imprese.
Lo smart working nella P.a resta la modalità di lavoro ordinaria ma per far fronte alla ripartenza del settore privato, legata alla Fase 2, le amministrazioni possono spingere anche sulla leva della flessibilità dell’orario di lavoro, rivedendone l’articolazione giornaliera e settimanale. E’ quanto si ipotizza in una norma da far rientrare nel dl Rilancio, posto che la ministra della P.a, Fabiana Dadone, è già intervenuta in materia con una direttiva ad hoc.
Slitta al tardo pomeriggio, a quanto si apprende, la riunione del preconsiglio, preparatoria del Consiglio dei ministri sul decreto rilancio. Dai tempi del pre-Cdm dipende anche la convocazione del Consiglio dei ministri: l’obiettivo, dopo il vertice della scorsa notte, era convocare la riunione per questa sera ma a questo punto la convocazione potrebbe slittare.
Lo stop al 2 per mille in anticipo ai partiti “è un passo indietro che ci soddisfa”. Sarebbe stato “veramente irrispettoso cercare di approfittare di questa fase così difficile per gli italiani per chiedere una anticipazione di liquidità oggettivamente immotivata”. E’ quanto sottolineano fonti di governo M5S.
Il governo starebbe lavorando all’ipotesi di semplificare la normativa sulle mascherine e non è escluso che alcuni interventi possano essere inseriti nel Dl rilancio. Le modifiche, secondo quanto si apprende, avrebbero l’obiettivo di semplificare e velocizzare l’iter per la certificazione dei prodotti e consentire che alcuni di questi, che rispondano a specifici requisiti tecnici, possano essere utilizzati da determinate categorie come dispositivi di protezione anche in ambito lavorativo.