Sono il Sindaco della città di Sarno ed oggi il mio appello è rivolto a tutti: ai miei concittadini, ai cittadini delle altre comunità, alle istituzioni di ogni livello.
Quando parliamo di emergenze ambientali e di tutela ambientale nessuna posizione personalistica, egoistica, e nessuna posizione partitica deve mai prevalere. Al centro deve esserci la difesa della salute pubblica, il futuro migliore per i nostri figli ed i nostri nipoti.
Costruire una risposta alle emergenze ambientali fatta di azioni determinate e determinanti deve partire da un assunto: la sinergia nell’azione.
Noi sindaci siamo sempre i pretoriani dell’ambiente e della salute, sia difronte alle emergenze nazionali, come per il Covid19; sia per criticità e problematiche locali, territoriali. Siamo al fronte, praticamente, spesso lasciati soli, sul ciclo integrato dei rifiuti, sulle problematiche riguardanti il suolo, l’aria, l’acqua.
Come me, tanti sindaci, quotidianamente si ritrovano a fronteggiare emergenze differenti con metodologie diverse, azioni straordinarie, provvedimenti e procedimenti amministrativi, atti, esposti e denunce.
Ogni giorno. Parlo del mio territorio e so che è una visione nella quale si ritrovano altre istituzioni, altri sindaci e che richiede il prima possibile un supporto. Per non restare soli.
Noi non ci fermiamo, procediamo secondo ogni azione a noi possibile, ma ci sono punti che vanno rivisti per non rendere vane le azioni di noi sindaci.
Tra le necessità vi è il superamento di grovigli burocratici e lentezze formali che di fatto bloccano e rallentano azioni indispensabili che hanno bisogno di immediatezza.
Parlo anche della famosa valutazione degli impatti ambientali dalla quale i comuni, primi organi territoriali e che ben conoscono la realtà del territorio, il più delle volte sono marginali o sono esclusi.
Le criticità ambientali sono molteplici ed hanno bisogno di risposte tempestive.
Facendo riferimento a Sarno, solo negli ultimi mesi parliamo:
– del grave incendio del Saretto dello scorso settembre con il conseguente aumento del rischio idrogeologico;
– le esondazioni e gli smottamenti di novembre;
– l’emergenza sanitaria Covid dallo scorso febbraio con tutte le misure anticontagio annesse e l’organizzazione dell’ospedale, dei percorsi protetti, il potenziamento con ulteriori mezzi e strutture;
– L’11 marzo un drammatico incendio nell’area industriale di una azienda di rifiuti, che ha distrutto ed incenerito circa 1000 tonnellate di CSS, una particolare miscela di rifiuti plastici usati come combustibile negli altiforni dei cementifici. Ancora oggi, continuiamo a monitorare le polveri che si sono sprigionate e ricordo che in prossimità vi sono una scuola e l’ospedale. Al riguardo, ho prodotto ordinanza di chiusura per ulteriori indagini e la stessa è stata scavalcata da altre istituzioni;
– Gli scarichi e sversamenti nel fiume Sarno;
– Le esalazioni maleodoranti dagli impianti di Biogas.
Le amministrazioni, i sindaci vanno avanti con ordinanze di proprio pugno e di propria grande responsabilità e coraggio, del resto è questo il compito di un sindaco, ma è necessario riuscire a superare la svogliata burocrazia, il caos autorizzativo che spesso, purtroppo, capovolge le posizioni degli amministratori locali.
Non possiamo più aspettare, anche alla luce di altre notizie di cronaca. Serve una grande attenzione da dedicare alle aree industriali, alla valutazione degli insediamenti produttivi, delle aziende che lavorano rifiuti, materiali speciali, che va fatta con le istituzioni territoriali. Le autorizzazioni non possono prescindere da questo. Un appello alla Regione Campania affinchè vengano rivisitate, nella nostra area territoriale, diversi piani produttivi industriali.
Io, come altri sindaci, devo tutelare la salute della mia città, e dei miei cittadini.