
Sono troppo stringenti le linee guida stilate da Inail e Iss per le riaperture in sicurezza. Questa la riflessione maturata nel confronto tra governo e Regioni. Davanti alle perplessità manifestate dai governatori, a quanto apprende l’Adnkronos l’esecutivo avrebbe manifestato volontà di ascolto.
Un nuovo confronto tra governo e Regioni potrebbe tenersi già nelle prossime ore, per sciogliere i nodi ancora sul tavolo sul secondo step di uscita dal lockdown, che partirà lunedì prossimo, 18 maggio. I governatori hanno continuato il confronto tra di loro una volta terminato l’incontro con il premier Giuseppe Conte e i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza, obiettivo trovare una linea comune anche alla luce delle distanze registrate tra il governatore Attilio Fontana – favorevole a linee guida nazionali- e gli altri presidenti, distanze che hanno finito per spaccare anche il fronte leghista, con Luca Zaia e Massimiliano Fedriga su ben altre posizioni.
ra le richieste avanzate al governo -e che vede unito il fronte dei governatori- quella di cancellare ogni forma di ambiguità sulle responsabilità penali per chi voglia derogare alle linee guida Inail e Iss, con indicazioni considerate dall’esecutivo stesso, su alcuni aspetti, troppo stringenti.
Una delle riflessioni sinora emerse durante il confronto, spiegano fonti di governo, è quella sullo spazio di quattro metri quadrati per i clienti di bar e ristoranti, previsto dal protocollo: “è troppo… inapplicabile, porterebbe alla chiusura del 70% delle attività”, spiegano. E governo avrebbe convenuto. I 4 metri quadri sono previsti nelle linee guida stilate da Inail e Istituto superiore di sanità per il settore della ristorazione. “E’ una misura che va rivista, per trovare una soluzione condivisa.
Un decreto legge quadro, composto da appena tre articoli, che dovrebbe approdare oggi in Consiglio dei ministri. All’interno le regole di massima a cui le Regioni dovranno ispirarsi per allentare o restringere le misure anti-Covid19. Innanzitutto ci si potrà muovere liberamente nella propria regione di residenza, senza alcun limite. Resta tuttavia il divieto di spostamento da una regione all’altra. Su questo fronte, qualcosa cambierà solo a partire dal 3 giugno, ma con delle limitazioni e in base all’andamento dell’epidemia.
“A partire dal 18 maggio 2020 gli spostamenti all’interno del territorio regionale non sono soggetti ad alcuna limitazione”, si legge nella bozza in possesso dell’Adnkronos. La stretta resta tuttavia “relativamente a specifiche aree del territorio regionale, soggette a particolare aggravamento della situazione epidemiologica”.