
L’assessore Franco Longanella e Mena Pascariello, consigliere comunale di Rinascita e Trasparenza, rimettono le deleghe nelle mani del sindaco Paola Lanzara e lo spiegano attraverso un manifesto pubblico. “Gruppo unico, deleghe ai consiglieri del gruppo, giunta comunale, lavori pubblici, San Giorgio Servizi e Puc”. In sei punti Mena Pascariello e Franco Longanella spiegano i motivi che alla base della decisione di rimettere le deleghe nelle mani del sindaco Paola Lanzara. E lo fanno attraverso una lettera aperta ai cittadini. Nel manifesto i due ex componenti la giunta sottolineano di aver accettato il gruppo unico”pensando che fosse unostrumento utile al affrontare i problemi sul tappeto, invece alla lunga è diventato lo stru-mento dove le decisioni arrivavano già preconfezionate.rispetto alle quali proposte diverse dal coro non erano mediate ma messe da parte e respinte al mittente”. Per quanto concerne le deleghe ai consiglieri i due dimissionari sottolineano di essere stati sistematica-mente scavalcati da decisioni superiori”prendendo atto che anche ai funzionari veniva intimato di non recepire le nostre linee direttive”.
I lavori della giunta sono stati soggetti troppo spesso alla estemporaneità senza ordini del giorno e senza possibilità di intervenire. Per quanto concerne i lavoro pubblici “nonostante avessimo proposto progettazioni esecutive pronte per essere realizzate esse non sono mai state inserite nel piano triennale delle opere pubbliche, compreso l’ultimo”.Per quanto concerne la San Giorgio Servizi”nel programma elettorale non è riportata nessuna intenzione di soppri-mere la società in house nè di privatizzare i servizi (raccolta differenziata, pubblica illuminazione….) Anzi le nostre proposte dovevano condurre ad una sempre maggiore espansione della stessa società. Le scelte del gruppo unico sono invece sempre andate nel senso opposto ed hanno portato la società sul-l’orlo del baratro ed i servizi affidati all’esterno, con maggiori costi per la cittadinanza oltre che ad uno scarso controllo comunale sugli stessi. Non ne parliamo della gestione clientelare delle assunzioni”.”Il Puc, il nuovo strumento urbanistico ha portato a scelte per niente condivisibili,mai condivise con gli esponenti del nostro gruppo. E tante altre cose non meno gravi.Non possiamo più tollerare la divisione dei consiglieri tra buoni e cattivi perchè non funzionali a scelte gravi e non condivisibili lungo un triennio in cui nulla è stato realizzato di concreto “. Per questo i due hanno rimesso il mandato nelle mani dei cittadini, gli stessi che avevano riposto in essi fiducia con il voto.