Sono passati quasi tre mesi da quando hai smesso di andare alla scuola dell’infanzia, ed era il tuo primo anno.
In questo periodo hai sempre parlato poco della mancanza delle tue maestre e dei tuoi amici, perché sei molto sensibile e questa situazione è stata ancora più dura per te.
Non hai mai voluto guardare i video che mandavano.
Ed io l’ho sempre rispettato.
Ogni tanto nominavi la tua maestra e dicevi che l’avresti voluta vedere ed abbracciare e i tuoi amici che volevi inviare a casa per giocarci insieme.
Poi spegnevi il tuo entusiasmo dicendoti che non si poteva fare per il virus.
Questo forse, apparentemente ti consentiva di stare meglio.
So tutto quello a cui hai rinunciato e tutto quello che ti sei persa, perché anche se stai con mamma e papà hai bisogno di altro, un’esperienza alla tua età non deve escluderne un’altra, una relazione non è sufficiente.
Ora sei arrivata al limite, anche se la tua fantasia di permette di creare degli amici immaginari, sta diventando pesante anche per te.Cerchi animali ed insetti di ogni tipo, perché sono i tuoi nuovi amici, che puoi toccare senza che nessuno ti dica niente.
Li catturi per osservarli e parlargli e subito dopo li liberi, perché devono stare nel loro ambiente e non rinchiusi.
Ieri sera speravo che emergessero delle possibilità per farti stare con i tuoi amici e le tue maestre quest’estate, anche solo un paio, in un contesto a te caro, quello della scuola materna.Speravo anche che i bimbi del nido di mamma potessero godere dello stesso ‘PRIVILEGIO’ (anche se è un diritto), ma mi sbagliavo.
Centri estivi dal 15 giugno.Credo che in molti non abbiano capito che significa, non a queste condizioni (ed io so bene di cosa sto parlando, visto che ne organizzo da 17 anni con la mia associazione).
Non potrete tornare nelle vostre scuole con le vostre maestre ed in vostri amici.
Si metteranno a disposizione spazi diversi, il personale non sarà composto dalle vostre figure di riferimento (e non si capisce bene come e da chi verrà selezionato) e non ci saranno nemmeno i vostri amici.Tutto questo in condizioni di limitazione, in cui non sarete liberi di essere dei bambini.
Di questo parliamo.Non vorrei spegnere l’entusiasmo di chi pensa che dai 15 giugno possa dare un’opportunità al proprio bambino, ma vorrei farlo riflettere.
Vorrei spiegare che a queste condizioni, soprattutto al fatto che sono identificati come luoghi ed attività ludiche/ricreative e non educative, non ci saranno le stesse condizioni e professionalità di chi lavora in una struttura educativa o scolastica.
È vero che è la persona che fa la differenza, e non la categoria alla quale appartiene, ma la persona è fatta anche di esperienza e studio, formazione e professionalità.
L’amore e la passione non le mettiamo in discussione ma non sono sufficienti.
Avranno mica dimenticato di mettere in primo piano i bisogni dei bambini e le loro emozioni?
Avranno mica commesso l’errore di non considerare le condizioni di ‘precarietà’ che hanno vissuto in questo periodo i nostri figli?
Pensano davvero che siano esseri semplici e non complessi, i nostri cuccioli, tanto da reputare preparate persone che verranno formate, oltretutto a distanza, in meno di un mese?
Come accoglieranno le paure, i disagi, le richieste d’attenzione, gli attacchi di rabbia, la frustrazione, il bisogno dell’altro, del contatto, questi nuovi ‘animatori/volontari’?
Capiranno realmente quello di cui hanno bisogno?
Dovranno accogliere bambini sconosciuti, di cui non sanno nulla, figli di genitori che non conoscono, nuclei familiari che hanno vissuto 3 mesi di solitudine ed isolamento, senza relazionarsi con l’altro.Saranno preparati? Non è forse anche questo un rischio?
Avete messo in panchina i professionisti del settore, coloro che lottano ogni giorno per i diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza, li avete considerati non necessari per una ripresa sociale che non si vedeva dal dopoguerra.
Avete messo all’angolo le uniche persone che ogni giorno dell’anno si occupano d’infanzia ed adolescenza.
Che hanno nomi, volti e storie dietro ogni bambino.
Pensate ancora che si tratti di intrattenimento, attività, assistenzialismo? Che basti un ‘lavoretto’ ed una canzone con qualche mossa per far star bene i bambini?
È davvero triste. È proprio dal benessere dei bambini che si decidono le sorti di un Paese, e noi stiamo proprio dimostrando di non tenerci proprio, nonostante per quasi tre mesi non avete fatto altro che ripetere che ‘la vita viene prima di tutto’.
La vita appunto, quella di tutti. Vivere non è solo non morire. Vivere non è sopravvivere.
Sapete una cosa? Se non volete ascoltare noi, se non credete che siano importanti le cose che abbiamo urlato fino a rimanere senza fiato, se pensate che lo facciamo solo per i nostri interessi ascoltate loro (che poi forse solo ora vi siete accorti che chi sceglie questo lavoro non lo fa per arricchirsi, ma il primo e vero motore è rappresentato dall’universo dei bambini e dal privilegio di farne parte).
Parlate con i bambini. Osservateli. Entrate nelle loro case. Ascoltateli. Forse avranno solo loro la giusta onestà di farvi capire che state sbagliando molte cose, che in nessun altro campo vi permettete di prendere decisioni su un settore senza un gruppo di esperti da consultare e dal quale imparare, senza prendere in considerazione i destinatari di un progetto.
Valgono così pochi i bambini?
Forse vi siete dimenticati che saranno il futuro che guiderà il nostro Paese, che diventeranno uomini e donne. Continuate a pensare di aver trovato soluzioni, di aver risolto il problema della loro ‘esistenza’, ma noi continueremo a sostenere il contrario e a lottare per quello in cui crediamo. Nel nostro piccolo e con le sole nostre forze, nel rispetto della legge e delle limitazioni, faremo la differenza, continueremo a stare dalla parte dei bambini.
Per una Vera e propria Cultura dell’Infanzia- Lo Stupore delle Meraviglie