Pasquale (Pascual) Baylón Yubero nasce a Torre Hermosa il 16 maggio 1540, nel giorno di Pentecoste (in spagnolo Pascua de Pentecostés, da cui il nome di Pasquale) da Martino e Isabella Jubera, in una povera ma onesta casa di agricoltori dove il piccolo cresce sano e pieno di timor di Dio.
Mentre i suoi fratelli maggiori già aiutano i genitori nei lavori campestri, lui, Pasquale, che è poco più grande di un bambino bada al gregge della sua famiglia. Solo più in là, quando è più grandicello gli viene affidato il gregge di una famiglia amica. Quando conduce le pecore al pascolo egli si ferma volentieri presso una piccola chiesa, quasi diroccata, dove si nota appena un affresco con un’immagine della Madonna.
Quando si accorge che i suoi genitori non possono mandarlo a scuola provvede da solo, pregando i pastorelli suoi amici di insegnargli a leggere sui loro libri. Grande è la sua gioia quando si accorge che non è poi tanto difficile imparare a leggere e a scrivere, basta un po’ di tempo e tanta buona volontà.
Con l’età s’accresce in lui, ogni giorno, il desiderio di dedicarsi completamente al servizio del Signore: farsi religioso.
A diciott’anni fa domanda di essere ammesso al convento di S. Maria di Loreto dei francescani riformati alcantarini, ma il Padre Superiore, poco convinto per la richiesta fattagli, risponde di attendere ancora due anni. Il giovane Pasquale non si sgomenta eccessivamente e fa tutto il possibile per trovare un lavoro.
In questo tempo di attesa fa il guardiano di pecore presso la fattoria, di un ricco allevatore, Martino Garcia, abbastanza vicina al convento, così può accedere, un po’ alla volta, alla conoscenza della spiritualità francescana nelle sue manifestazioni più immediate e più semplici.
Il fatto veramente meraviglioso di questo periodo è che quando Pasquale entra ogni mattino in chiesa, per assistere e partecipare alle funzioni religiose, lascia sul sagrato del convento tutto il gregge e lo affida alla custodia della Madonna. Col bello e col cattivo tempo mai una sola pecora manca all’appello! Né mai si è avuto a lamentare di danni nel prato vicino.
Trascorsi i due anni di prova Pasquale viene accettato con gioia dai Padri Francescani. In questo convento di S. Maria di Loreto, il 2 febbraio del 1564, egli emette la sua professione religiosa come “fratello laico”.
Fra Pasquale, pur essendo illetterato, ha lasciato alcuni scritti di grande valore teologico. Si dice che li abbia raccolti durante le estasi. Ciò conferma il dono della scienza infusa e di tanti altri carismi.
I Superiori più volte l’incoraggiano ad accedere al sacerdozio, ma fra Pasquale rifiuta la proposta fattagli adducendo come valido motivo il suo spirito di umiltà.
Egli desidera servire il Signore in santa letizia francescana. È sempre contento del suo lavoro anche se tante volte risulta gravoso e impegnativo.
La sua gioia non conosce limiti quando può fermarsi in chiesa, durante le funzioni religiose, o la sera tardi, da solo, in estatica contemplazione davanti al Tabernacolo. Ore di preghiere e di adorazione trasformano Fra Pasquale in un santo serafino d’amore tutto proteso in uno slancio mistico per Gesù Eucaristia.
Quando riceve l’incarico dal Padre Provinciale di recarsi a Parigi, per una missione molto delicata, egli accetta di buon grado e la porta a termine nonostante le ingiurie e le percosse che deve affrontare ad opera dei calvinisti, durante il difficile viaggio fatto tra stenti e disagi di ogni genere. Il suo rientro in Spagna viene accolto con grande gioia dai suoi confratelli e soprattutto dal Padre Provinciale.
Per divina ispirazione egli sente già da tempo che sta per giungere al traguardo della vita e si prepara con maggiore scrupolosità ed impegno a questo grande incontro.
Logorato dalle lunghe e severe penitenze, fra Pasquale conclude, a soli 53 anni, la sua operosa giornata terrena.
A Villarreal, poco lontano da Valencia, sorge il convento del Rosario dove il 17 maggio 1592, nel giorno di Pentecoste, come alla nascita, fra Pasquale, libero dai legami terreni, ritorna alla casa del Padre.
Il 29 ottobre 1618 Pp Paolo V (Camillo Borghese, 1605-1624) lo dichiara Beato.
Il 16 ottobre 1690 Pp Alessandro VIII (Pietro Vito Ottoboni, 1689-1691) lo canonizza insieme agli spagnoli S. Giovanni di Dio e S. Giovanni di Sahagum e agli italiani S. Lorenzo Giustiniani e S. Giovanni da Capestrano.
Il 28 novembre 1897, Pp Leone XIII (Vincenzo Gioacchino Pecci, 1878-1903) lo proclama celeste patrono dei Congressi Eucaristici.
S. Pasquale è una splendida figura che si staglia ben definita nell’Ordine Serafico per l’amore alla Santissima Eucaristia.
Le sue spoglie, che si veneravano a Villarreal, furono profanate e disperse durante la Guerra Civile Spagnola (1936-39); furono successivamente recuperate, in parte, nel 1952. Attualmente sono conservate presso il Santuario dedicato al santo a Villarreal e in parte a Nocera Superiore.
Il suo culto, oltre che nel luogo di origine, si diffuse in tutta l’Europa e particolarmente a Napoli, nei lunghi anni della dominazione spagnola.