Manca un mese all’inizio dell’esame di Stato e tra gli studenti cresce la preoccupazione di essere considerati quelli della maturità 2020, quelli dell’esame facile ‘grazie’ all’emergenza sanitaria che ha modificato in corsa la prova da sostenere. Un ragionamento al quale i maturandi non ci stanno, come ha sottolineato Sofia, del liceo scientifico ‘Mangino’ di Pagani a diregiovani.it.
“Dopo un primo sguardo potrebbe in effetti sembrare che abbiamo sostenuto un esame facilitato, senza prove scritte e con commissione interna, dobbiamo fare però un passo indietro- ha detto la studentessa- L’esame considera il rendimento dello studente negli anni, anzi, gran parte del nostro voto dipende proprio da quel periodo che per fortuna abbiamo vissuto nel migliore dei modi.”
Una maturità sicuramente diversa da come i ragazzi e le ragazze si aspettavano ad inizio anno ma non per questo con meno valore. Anzi, secondo Sofia, ciò che rende la maturità 2020 diversa sono le emozioni, i riti, la condivisone con i compagni e le compagne, che inevitabilmente sono dovuti cambiare per il Covid-19.
“Dovremmo essere ricordati come semplici ragazzi e ragazze di 18 anni ai quali è stato tolto uno dei momenti più belli della gioventù, l’ansia tra i banchi, la notte prima degli esami, i gavettoni e l’emozione di abbracciare i propri compagni dopo tanti sacrifici. Non si può pensare che la nostra maturità sia facile, perché ci ha fatto mantenere la distanza di sicurezza da tutto ciò che abbiamo sempre sognato”.