“Il dibattito che la scuola quotidianamente alimenta e’ un’occasione unica: dobbiamo cercare tutti di orientarlo nella direzione giusta. Serve un confronto franco, lucido, ma che soprattutto sia da stimolo per raggiungere soluzioni che guardino al bene degli studenti. Serve collaborazione”. Lo scrive la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina in una lettera a La Stampa, rispondendo all’appello dei filosofi italiani preoccupati dall’abbandono della scuola tradizionale a favore di un lavoro telematico degli studenti. “Ho avuto modo di ripetere in questi giorni che la chiusura delle scuole è stata molto sofferta. Il sistema scolastico però ha tenuto, ha reagito. Anche grazie alla didattica a distanza, unica vera alternativa, per settimane, all’abbandono degli studenti. Non è stata sostitutiva delle lezioni in classe: questo nessuno lo ha mai sostenuto. Facciamo didattica a distanza perché non possiamo riaprire le scuole in sicurezza. Non il contrario”. “I docenti italiani conoscono bene la complessità, spesso la frustrazione, di organizzare una lezione in classe senza connessione Internet. Non esiste l’equazione: innovazione uguale digitale. Ma il digitale è reale. Lo è per i nostri giovani. Ignorarlo sarebbe pericoloso – scrive – Impariamo piuttosto a parlare la loro lingua, lavoriamo sulla media education, accompagniamo cioè la fornitura di nuovi strumenti alla formazione di un corretto e consapevole utilizzo. Questa è la sfida”.