Un famoso e stimato magistrato di Castellammare di Stabia, Catello Marano, si rivolse all’imprenditore stabiese Adolfo Greco per chiedere informazioni sull’eventuale acquisto di una casa nell’ex area Cirio per il figlio calciatore. Quattro anni dopo ed a causa di quel contatto, nel settembre 2019, la figlia del magistrato, Adele Marano, anch’essa giudice, in ruolo al Tribunale di Torre Annunziata, si è astenuta dal processo in cui Greco è imputato di tentata estorsione aggravata dal metodo camorristico per le collusioni coi clan stabiesi contestate dal pm della Dda di Napoli Giuseppe Cimmarotta. La richiesta di astensione fu formalizzata poco prima della terza udienza e, come è prassi, non ne furono rese pubbliche le ragioni. Furono riportate in una lettera che la dottoressa scrisse al presidente del Tribunale di Torre Annunziata, Ernesto Aghina, che le ha ritenute valide, accogliendo la richiesta.
Catello Marano è un nome che ha scritto la storia dell’anticamorra in Campania: è stato il presidente del collegio di ‘Spartacus’, il maxiprocesso che ha sgominato i vertici del clan dei Casalesi. Negli anni scorsi ha presieduto il Tribunale di Nocera Inferiore ed oggi ricopre l’incarico di presidente del Tribunale di Potenza. Il suo nome compare a pagina 736 di una informativa di Polizia del 29 marzo 2018 allegata agli atti del terzo e ultimo arresto di Greco, stavolta accusato dalla Procura di Torre Annunziata retta da Pierpaolo Filippelli di essere al centro di un sistema corruttivo della politica proprio intorno a quel progetto di riqualificazione residenziale dell’ex area industriale Cirio, di proprietà di Greco e dei suoi soci.
FONTE IL FATTO QUOTIDIANO