Ogni città del Paese si è più o meno rianimata: è ritornato il traffico, i mezzi pubblici sono più popolati, gli esercizi commerciali – al terzo giorno di ripresa dopo il lockdown – provano a mettere a punto diverse organizzazioni per garantire sempre il massimo dei servizi: dai negozi di abbigliamento a quelli di calzature, dai parrucchieri ai centri estetici, ma anche ristoranti, bistrot, chiese, tutti si adoperano a predisporre la sanificazione dei locali e a distribuire gel igienizzanti, mascherine e guanti. Tuttavia, restano le difficoltà della ‘prima ora’ nel reperire con facilità il materiale previsto dalle normative vigenti per far fronte all’epidemia.
La Confcommercio sostiene che “oltre il 90% dei negozi di abbigliamento ha riaperto in sicurezza: intimo, camicie e scarpe sono tra i prodotti più richiesti.
Riprende ossigeno anche il comparto della ristorazione ma l’avvio è lento in quanto il 70% dei bar e dei ristoranti hanno aperto ben equipaggiati di dispositivi previsti, ma con personale ridotto: il 40% dei dipendenti è rimasto a casa, cioè circa 400.000 unità.
All’inizio della Fase 2 Coldiretti stima un crollo dei consumi pari a circa l’80%, per ristoranti, pizzerie, trattorie e agriturismi.
Dal 15 giugno riprendono la loro attività anche i centri estivi. Luigi Di Maio, al lavoro per riportare i turisti nel Paese, assicura che “dal 3 giugno l’Italia ripartirà a 360 gradi. Ci si potrà muovere tra regioni e siamo pronti ad accogliere in sicurezza cittadini europei che vogliono passare le loro ferie in Italia. Le nostre strutture sono pronte”.
Diverse le diposizione di sicurezza per orafi e orologiai della Cgia che invitano i clienti ad abbassare la mascherina e guardare con volto scoperto la telecamera per una questione di sicurezza.
Capitolo a parte invece riguarda le ludoteche e i parchi gioco che rischiano di non risollevarsi dopo l’emergenza Covid e su una stima di oltre 2.500, circa la metà è a rischio chiusura. A annunciare il drammatico dato è una nota del gruppo nazionale ‘Parchi Gioco e Ludoteche Italia’ che riunisce 620 attività in tutta Italia.
MARIA LOMBARDI