La definizione è di queste ore, arriva dall’intrepido Nicola Porro. In effetti il Reuccio fiorentino, appunto Renzi, si conferma il biscazziere della politica con la disinvoltura del bluff, annunciando combinazioni parlamentari vincenti con lo scopo di indurre il bersaglio (il governo) al tavolo da gioco per negoziare visibilità e passare all’incasso. Sul ministro della Giustizia Alfonso Bonafede incombeva la mozione di sfiducia su cui inizialmente il leader di Italia Viva aveva lasciato intendere la disponibilità a valutarne le ragioni tanto da dichiarare:«Mozione di sfiducia a Bonafede? Valuteremo, il problema è la sua linea».
Sappiamo come è andata, stavolta non c’erano le condizioni per un stai tranquillo Alfonso per poi accoltellarlo alla prima occasione utile. Stavolta la minaccia, politica s’intende, aveva uno scopo altro, ben preciso. Cioè contare di più nella compagine di governo, magari con un ministero forte alla Boschi, si dice Pubblica Istruzione.
La sua Italia peraltro è Viva solo in Parlamento, grazie al manipolo di deputati e senatori che l’han seguito nella nuova avventura. Viva in Parlamento ma già sepolta nell’opinione pubblica, visto che i sondaggi non vanno oltre il 3 o massimo 4 per cento, salvo quelli di Mentana, che lo privilegia a livello numerico. Renzi non si arrenderà al contenitore vuoto che ha creato. Prima o poi dirà stai tranquillo contenitore e passerà ad altro. Il bis..cazziere è fatto così. Prendere e soprattutto lasciare.