“Noi non siamo cavie”. Scatta la protesta degli studenti dei Licei e istituti tecnici di Castellammare pronti a scioperare contro il ministro Azzolina. Sul terreno dello scontro l’esame di maturità, che dovranno affrontare gli alunni dell’ultimo anno con la commissione di professori interna e il presidente arrivato da fuori. Su Instagram arriva l’#rossettorosso con foto contro il ministro dell’Istruzione. I ragazzi chiedono che le scuole restino chiuse: “È pericoloso tornare in classe e per di più è inutile affrontare un esame con un programma studiato a metà” spiega il rappresentante collettivo istituti superiori Alfonso Alfano. Una protesta nazionale, nata suoi social, a cui si è unito un gruppo stabiese “No maturità 2 K20”. Va giù duro il portavoce degli studenti stabiesi: “Il ministro dal’otto marzo ha cambiato mille versioni, prima sulla didattica a distanza non c’era un regolamento, all’inizio non era nemmeno obbligatoria, poi lo è diventata. Dovevamo rientrare a scuola ad aprile e siamo rimasti a casa”. Ha le idee chiare il gruppo “No maturità” di cui fanno parte ragazzi che arrivano dal Severi, Plinio Seniore, Vitruvio , Alberghiero: “Riteniamo ridicolo un esame così organizzato. È più giusto che queste risorse economiche siano destinate a famiglie e imprese. Si tratta di 500 mila maturandi, questi soldi potrebbero fare la differenza per chi è in difficoltà”. In altri paesi, ragionano i ragazzi, l’esame di maturità è stato annullato o rinviato: “È pericoloso andare a scuola. In una classe con sei persone e presidente commissione esterno, otto persone in un ambiente chiuso. Ci stanno utilizzando come cavie per capire cosa accadrà alla riapertura della scuola l’anno prossimo. Ma noi non faremo da cavie”.
Castellammare compie l’ultimo passo verso il ritorno a prima dell’epidemia. Riaprono ristoranti, pub e locali. Torna anche in Villa comunale la possibilità di bere e mangiare ai tavolini e lungo la passeggiata. Il sindaco Cimmino non intende rinnovare lo stop alle auto e alle bevande alcoliche sperimentato la scorsa settimana per il lungomare. Il congelamento dei contagi, fermi a tre positivi da una settimana, riduce le esigenze di imporre limitazioni in città, oltre quelle nazionali e regionali. Alta l’attenzione contro gli assembramenti. Resta in vigore solo l’ordinanza di De Luca che impone a bar e locali della movida di chiudere alle 23, senza limiti invece ristoranti e pizzerie.
Il compleanno? SI festeggia in riva al mare, davanti ad un panorama mozzafiato, all’aria aperta e senza pagare il coperto. Ma il conto, alla fine, lo paga la città e la sua immagine.E’ quanto accade in villa comunale a Castellammare di Stabia dove, sulle sedute rivolte verso l’arenile, questa mattina lo scempio era sotto gli occhi di tutti. Bottiglie di spumante, piatti di plastica con ancora resti di torta, confezioni di dolci, bicchieri e tanti altri rifiuti. I resti di un festino consumato ieri sera sul lungomare stabiese svolto da persone incivili e senza rispetto per il luogo in cui si trovavano.
Terremoto in casa Juve Stabia. Dopo la querelle dei mesi scorsi in merito alle valutazioni dell’amministratore unico D’Elia, i soci Francesco Manniello e Andrea Langella si sono affrontati a viso aperto durante la trasmissione “Juve Stabia Live” lanciandosi dure accuse destinate a far discutere a lungo. «Questa è una società allo sbaraglio – ha esordito il primo, patron dal lontano 2008 –, mi auguro che il campionato non riparta dato che solo oggi si sono preoccupati di recarsi al Comune per calendarizzare la sanificazione del Menti. Oggi i ragazzi si sono allenati individualmente a Casola di Napoli, mi chiedo quale altra squadra di B non disponga ancora del proprio stadio e, addirittura, chi altro abbia il direttore generale e gli altri dipendenti in cassa integrazione. Il ds Polito in questi giorni ha dovuto fare tutto, compreso il dg e il magazziniere, è assurdo che sia addirittura stato costretto a sbottare dato che i test sierologici non sono stati ancora completati e che con i tamponi si è ancora in alto mare. Stanno giocando ad inviare i comunicati invece di pensare alle cose concrete. Da stasera tornerò in campo, non voglio che persone che non capiscono nulla di calcio come l’amministratore unico D’Elia spingano la squadra in serie C. Filippi e gli altri dipendenti torneranno a lavoro, nessuno sinora si è preoccupato di acquistare le mascherine e gli equipaggiamenti per lo staff e i massaggiatori. La situazione è davvero grottesca, tant’è vero che i calciatori mi stanno telefonando di continuo chiedendo il mio intervento dato che si fidano del sottoscritto. Nei mesi scorsi ho richiesto il doppio amministratore e l’accesso agli atti ad Andrea Langella e sono ancora in attesa. Per non parlare dell’offerta per le mie quote, ogni volta al ribasso.