«Un ferita che dura da ventuno anni. Salerno non dimentica le giovanissime vittime del rogo del treno speciale Piacenza-Salerno, Vincenzo Lioi, Ciro Alfieri, Simone Vitale e Giuseppe Diodato. È stata una tragedia che sconvolse la nostra città e tutti quanti noi che abbiamo vivido nella mente il ricordo di quel dolore». Lo scrive Il Sindaco Napoli sul suo profilo social.
Il 23 maggio 1999 si svolse l’ultima partita del campionato di Serie A tra il Piacenza e la Salernitana, finita in pareggio, che decretò la retrocessione di quest’ultima in Serie B. Alla fine della partita ci furono vari scontri tra tifoserie e calciatori. Intervennero le forze dell’ordine per riportare la calma in campo e sugli spalti nonché per condurre i 1.500 tifosi della Salernitana fuori dallo stadio Garilli fino alla stazione di Piacenza, dove era stato predisposto il treno numero 1681, con sedici carrozze, diretto alla stazione di Salerno; per la scorta erano stati previsti 12 agenti di polizia. All’interno delle vetture si scatenarono subito disordini d’ogni genere; il treno, previsto alle 20:04, partì alle 23:00 circa. All’interno della Galleria Santa Lucia venne appiccato un incendio che divampò rapidamente. I macchinisti cercarono di far uscire il treno dalla galleria ma questo si arrestò a causa dei freni a mano serrati quando metà convoglio era ancora dentro. I vigili del fuoco furono costretti a operare con molte difficoltà per spegnere il rogo all’interno della galleria e recuperare le salme dal quinto vagone. Molti tifosi, per sfuggire all’ampliamento del rogo, erano già saltati giù dai finestrini.