L’imprenditore Giovanni Lombardi (ex patron della Casertana Calcio e con
trascorsi nell’editoria) non risulta indagato nell’ambito dell’inchiesta sull’area ex Cirio. Il
suo nome però, compare diverse volte nel cospicuo corpus dell’ordinanza a rma del gip
Mariaconcetta Criscuolo, del Tribunale di Torre Annunziata. Lombardi ha una quota nella
società PolGre 2000 – società di Greco e di Antonio Tobia Polese – e per tale motivo, «veniva messo al corrente del progetto in corso per la riconversione della ex Cirio», sottolineano i magistrati. La voce dell’imprenditore 58enne originario di Capua, nisce sul «nastro» delle intercettazioni, il 24 settembre del 2014. Si trova insieme ad Adolfo Greco e al glio di quest’ultimo, Luigi (non indagato), negli uffici della Cil (azienda di distribuzione del latte di Greco). La discussione verte principalmente su come si sarebbe potuti arrivare ad ottenere il permesso a costruire, anche grazie all’avvicinamento del commissario ad acta Maurizio Biondi. Greco: ho detto a Polese di non parlare con nessuno, altrimenti salta tutto Nel corso della conversazione, però, si affronta anche un’altra vicenda. Lombardi spiega a Greco, che qualche giorno prima in una delle sue (di Lombardi) aziende in provincia di Napoli, si è registrata la visita dell’Ispettorato del lavoro. Dal contenuto del dialogo non emerge come si sia risolta la citata visita, fatto sta che Lombardi, dice a Greco, riferendosi all’accesso degli ispettori: «Però, per fortuna, che io tengo assunta a Napoli la glia del capo dell’ispettorato del lavoro di Napoli».
fonte stylo 24