Con la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus che vede le città ritornare ad una pseudo-normalità nasce in Italia una nuova figura professionale a tempo: l’assistente civico. Migliaia di persone che potrebbero essere ben presto ribattezzati “vigilantes della Fase 2“.
Il lancio della nuova figura è stato annunciato con una nota dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e da Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, l’associazione dei Comuni italiani.
I cittadini stanno tornando via via alla normalità e a ripopolare le città, ha detto Boccia, per questo ora è il momento di reclutare “tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico”. Senso civico che in questa Fase 2 dell’emergenza si traduce nel pieno rispetto “di tutte le misure messe in atto per contrastare e contenere il diffondersi del virus”, ha aggiunto il ministro Boccia.
Gli assistenti civici potranno essere reclutati, volontariamente, tra gli inoccupati, chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali come la cassa integrazione. Il loro compito principale, dunque, sarà verificare che, in questa fase di ripartenza e di riapertura delle attività della ristorazione, le persone rispettino le norme di sicurezza ed evitare così che il numero dei contagi torni a salire.