Palasport, vien voglia di scegliere un quintetto ideale. Proviamo a farlo. Torquato, Lanzetta, De Maio, Alfano e De Nicola. Non si offendano gli altri, esistono leader e leaderinI. Scritto questo, applauso per l’aver ritrovato il consesso cittadino quasi al completo – assenti Giordano, D’Alessio, Borzi, Rosati e Giuseppe Della Porta – e per aver apprezzato da cittadini-addetti ai lavori – porte chiuse fatte eccezioni solo per la stampa – il voto quasi all’unanimità sul punto all’ordine del giorno che riguardava la variazione del bilancio in relazione all’urgenza Covid.
Al sì dei componenti della maggioranza si sono uniti dall’opposizione quelli di Lanzetta, D’Acunzi e Lupi. Il solo no, francamente poco motivabile, è arrivato da Spinelli. Non c’era in ballo il bilancio ma solo la variazione dovuta all’impegno del Comune per l’emergenza. Lanzetta ha parlato da possibile futuro sindaco, superando le barriere, mostrando voglia di collaborare pur nel rispetto della diversità, senza steccati ideologici. D’Acunzi ha ecceduto in populismo, la sua proposta di cancellare quattro mesi di tasse comunali sarà tenuta in considerazione ma già adesso appare di non fattibile applicazione, toccherà in particolare all’assessore Campitelli, come al solito, cercare di far quadrare conti e rientri. Lupi, con tutto il rispetto, è apparso troppo schiacciato sul volere di chi guida. Passero troppo ossequioso. Della Mura da spumeggiante neo-papà, scivolato però sull’inutile polemica che ha coinvolto Ferrigno. Alfano ha snocciolato cifre e provvedimenti, da possibile vice sindaco del futuro.
L’altro possibile sindaco del futuro, cioè De Maio, ha elogiato Torquato e l’operato di tutti, consiglieri e dirigenti, sottolineando che in 10 anni d’amministrazione o quasi è stato il momento più difficile quello che rimarrà per sempre nel cuore e nell’anima. Stile, che non ha fatto dichiarazione d’indipendenza, ha sottolineato la necessità di creare una sorta di mondo nuovo. Passaggio questo che è entrato a pieno titolo del discorso finale sul punto all’ordine del giorno da parte del sindaco Torquato, che ha ringraziato tutti quelli che momento dopo momento l’hanno aiutato in questi difficilissimi due mesi, ha dato atto all’opposizione dello spirito di collaborazione, alla maggioranza d’aver fatto un gran lavoro assieme a dirigenti, funzionari, forze dell’ordine, volontari di protezione civile, medici e infermieri.
L’elogio ha contemplato anche l’applauso ai cittadini responsabili – successivamente citati per l’encomio – ma anche una sorta di monito per comportamenti sbagliati visibili in città da quando è scattata in pieno la fase 2. Bello anche un altro segnale lanciato dal sindaco, che ha detto con chiarezza che i locali non lo entusiasmano e che preferisce sempre di più la civiltà della parola, la forza dell’origine greca che è dentro di noi. Interessante il passaggio sulla necessità di pensare, anche in piccolo, a uno sviluppo diverso, che tenga presente la necessità di una sanità diversa e di politiche ambientali diverse in nome di una sostenibilità diffusa, che parta dai comuni.
De Nicola, presidente, ad inizio seduta ha ricordato con un minuto di raccoglimento Elia Pirollo e le vittime nocerine del Covid. Ecco lui può essere anche il presidente del futuro, nel ruolo è perfetto. A proposito di ruoli, infine, mattinata d’esordio in seduta consiliare da assessori per Fasanino e Manzo, non in aula ma sul parquet, osservando qualche tiro da 3 ma anche giocate meno attraenti.