Un cartello criminale composto da imprenditori e funzionari pubblici per pilotare gli appalti e agevolare le cosche della ‘Ndrangheta. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza che sta eseguendo decine di arresti in diverse regioni italiane. L’indagine, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, ha preso di mira i profili ‘imprenditoriali’ dei Piromalli, la cosca che opera nella Piana di Gioia Tauro. I finanzieri stanno eseguendo anche sequestri di beni e imprese per oltre 103 milioni. I provvedimenti cautelari e i sequestri, nei quali sono impegnati circa 500 finanzieri dei comandi provinciali e dello Scico, sono scattati in Calabria, nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia, in Sicilia tra Messina, Palermo, Trapani e Agrigento, in Campania – a Benevento e Avellino -a Milano e Brescia in Lombardia e ad Alessandria, Gorizia, Pisa, Bologna e Roma.
La proroga della data delle elezioni regionali, che “può essere giustificata solo da ragioni sanitarie ed emergenziali, sta assumendo i contorni di una decisione politica e, ci sia concesso, basata sulla convenienza di parte, che a nostro avviso non può giustificare la compressione dell’autonomia legislativa regionale e il diritto di voto degli elettori”. E’ la lettera firmata dai governatori di Campania, Puglia, Veneto, Liguria e Marche, indirizzata a Mattarella, al quale chiedono un intervento per evitare che le elezioni si svolgano dal 20 settembre in poi, come è intenzione del Governo. E si è concluso con un nulla di fatto l’incontro tra il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e governatori delle cinque regioni prossime alle elezioni, De Luca, Emiliano, Ceriscioli, Toti e Zaia, presidenti rispettivamente di Campania, Puglia, Marche, Liguria e Veneto. Il tema dell’incontro è stato la data delle votazioni che erano state posticipate per l’emergenza Covid e che secondo il governo potrebbero svolgersi il prossimo 20 settembre. I cinque governatori hanno però espresso la massima contrarietà su questa data, chiedendo di anticiparla e di aprire un ventaglio possibile per le elezioni dal 27 luglio. “Votare è un principio democratico, se va avanti così siamo costretti a rompere con il governo”, hanno detto i cinque governatori, secondo quanto si apprende.
“Senza una manovra di aggiustamento, urgente e indifferibile, salteranno i servizi essenziali di tutte le Città italiane. Il rischio potrebbe essere un drammatico lockdown delle attività che, quotidianamente, i Comuni svolgono in ogni angolo del nostro Paese per i loro cittadini”. E’ l’allarme dei 13 sindaci delle città metropolitane contenuto in una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Se di ciò non si prende piena e profonda consapevolezza, a farne le spese saranno le Città d’Italia e cioè l’Italia stessa”, dicono i sindaci che rivendicano la volontà di “essere protagonisti di questa delicata fase del Paese per evitare che già alle battute iniziali possa risultare compromessa”. “Siamo gli unici, tra le istituzioni rappresentative della nostra Repubblica, ad avere un mandato, pieno e diretto, dai cittadini e in virtù di questo abbiamo un legame viscerale con le nostre comunità e i nostri territori -aggiungono- per queste ragioni, Ti chiediamo di avviare con noi un confronto, leale e serrato, sugli aspetti fondamentali della ripartenza: risorse certe e sufficienti per consentire ai Comuni di assicurare continuità nei servizi alle comunità, perché le somme già stanziate non ci permetteranno di chiudere i bilanci a luglio; misure eccezionali di revisione e flessibilizzazione dei vincoli finanziari per i Comuni; semplificazioni per eseguire opere celermente e ridisegnare gli spazi urbani in vista della fase di convivenza con il virus”. “L’Italia ha bisogno di uno sforzo progettuale, di tutti, per rialzarsi e costruire il suo futuro. Senza gli occhi lungimiranti e la caparbia determinazione dei sindaci si rischia di ripartire con il piede sbagliato”, conclude la lettera firmata dai sindaci di Bari, Roma, Milano, Torino, Palermo, Genova, Bologna,Firenze, Catania, Venezia, Reggio Calabria, Cagliari.
Il presidente Sergio Mattarella il 2 giugno visiterà Codogno dove incontrerà le autorità locali in municipio.Per le celebrazione della festa della Repubblica il 1 giugno nei giardini del Quirinale ci sarà un “concerto in ricordo delle vittime del coronavirus”, che sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai1 e radiofonica su Radio3 Rai e in streaming sul sito ww.quirinale.it. Suonerà l’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Daniele Gatti.Il Concerto ha in programma musiche di Mozart, Vivaldi, Bach, Puccini, Webern e Pärt e si svolgerà a porte chiuse, senza pubblico. Il Presidente Mattarella rivolgerà ai telespettatori un messaggio.
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è stata messa sotto scorta. Da tre giorni viene scortata da uomini della Guardia di finanza. Da alcuni giorni, da quanto si apprende, la ministra è oggetto di minacce e insulti sui social. Azzolina, pur essendo ministro, non aveva la scorta.