Una bambina di dieci anni è stata investita ieri pomeriggio da una moto ad Agerola. L’incidente, la cui dinamica è ancora in corso di accertamento, è avvenuto tra le frazioni di Pianillo e Ponte. La bambina ha battuto la testa sull’asfalto e si è reso necessario il ricovero presso l’ospedale Santobono di Napoli in cui è stata operata per un’emorragia celebrale. La prognosi è riservata. Indagano i carabinieri.
Ripiomba la paura anche a Poggiomarino per quanto riguarda il Coronavirus. Un paziente arrivato a Nocera Inferiore è infatti risultato positivo al test rapido per gli anticorpi da Covid-19. Ora per lui si attende l’esito del tampone per capire se sia ancora potenzialmente infetto, cioè se ha il Covid-19. A riportare la notizia è Salerno Today. Il pronto soccorso dell’ospedale Umberto I è stato chiuso fino a mezzanotte per le opere di sanificazione. Un evento simile era avvenuto solo pochi giorni fa sempre a Nocera Inferiore. In quel caso il paziente era poi risultato negativo al Coronavirus.
Vagava in stato confusionale a Somma Vesuviana, mezza nuda, con soltanto addosso l’abbigliamento intimo. È successo ieri sera nella zona di Via Aldo Moro, dove alcune persone di passaggio hanno avvisato le forze dell’ordine al fine di soccorrere la donna. Sul posto sono intervenuti i carabinieri ed il 118, e dopo poco sono arrivati anche alcuni agenti della polizia municipale ed il sindaco, Salvatore Di Sarno, allertato proprio dal Corpo municipale. Secondo quanto appreso, la protagonista di questa triste vicenda è stata presa in cura dai sanitari, nonostante il suo tentativo di provare a sfuggire ai soccorsi.
I carabinieri della stazione di Castello di Cisterna hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dall’Ufficio Gip del Tribunale di Nola, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 41enne già detenuto per altra causa nel carcere di Poggioreale. L’uomo è gravemente indiziato del delitto di rapina aggravata, commessa nell’ottobre del 2019 in una parafarmacia di Castello di Cisterna.
Questo materiale si ricava esclusivamente dalle zanne di elefante. Le statue sequestrate erano state prodotte dalle zanne della specie in via di estinzione “loxodonta africana” ovvero l’elefante africano di savana. Le statue erano vendute in un negozio di antiquariato di Torre del Greco il cui titolare è stato denunciato per detenzione a scopo di lucro e senza autorizzazione appunto di sculture di avorio. La vendita di tali manufatti – impone la convenzione di Washington sul commercio internazionale di specie di flora e fauna minacciate di estinzione – è consentita solo se è documentabile che l’avorio utilizzato per la lavorazione sia stato acquisito legalmente e prima del 1947. Il valore degli oggetti sequestrati ammonta a circa 15mila euro.