Il Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e Servizi ecosistemici” fornisce il quadro aggiornato della trasformazione del nostro territorio; tali processi continuano a causare la perdita di una risorsa fondamentale, il suolo, con le sue funzioni e i relativi servizi ecosistemici.
Da anni, l’ISPRA e le Agenzie per la protezione dell’ambiente delle Regioni e delle Province Autonome svolgono un lavoro di monitoraggio attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie grazie alle informazioni derivanti da satelliti di osservazione della Terra, tra cui quelle del programma Copernicus. Tale lavoro permette di avere un quadro con aggiornamento annuale delle dinamiche di trasformazione del territorio e della crescita urbana, attraverso la produzione di cartografia tematica e l’elaborazione di indicatori specifici: un lavoro importante che è alla base della pianificazione urbanistica, paesaggistica e territoriale.
La fotointerpretazione, che ha riguardato l’intero territorio regionale, ha avuto come obiettivo principale l’individuazione di aree interessate da processi di antropizzazione legati essenzialmente a dinamiche insediative quali: superfici originariamente agricole, naturali o seminaturali coinvolte nell’incremento di copertura artificiale attraverso la costruzione di nuovi edifici, fabbricati, capannoni, strade asfaltate o sterrate, aree estrattive, discariche, cantieri, piazzali e tutte le altre aree impermeabilizzate, non necessariamente urbane. Ma oltre all’individuazione delle aree con perdita di suolo avvenuta nell’anno di riferimento (2018-2019), per tutte le restanti zone cementificate, è stata effettuata una ricostruzione temporale che ne descrivesse storia ed evoluzione. Il lavoro di fotointerpretazione ed implementazione dei dati è avvenuto attraverso l’utilizzo di QGIS, software libero ed Open Source, che grazie a specifici plug-in ha permesso l’utilizzo di immagini satellitari ad alta risoluzione presenti sul web (Google Images) e, laddove necessario, l’impiego di immagini satellitari Sentinel 2 prodotte dal progetto Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). La ricostruzione dell’andamento temporale del consumo di suolo è avvenuta attraverso l’utilizzo del dispositivo temporale presente in Google Earth.
Il processo di analisi e di fotointerpretazione, che ha interessato una superficie di ben 13.588 km2, si è concretizzato con la digitalizzazione di circa 12.000 poligoni, per una superficie complessiva di circa 14 km2. Il file implementato è stato quindi sottoposto ad analisi topologica, finalizzata all’individuazione di eventuali errori di natura geometrica, e al controllo tabellare della congruità temporale dei dati digitalizzati.
Nel Report 2019, riferito al consumo di suolo nel periodo 2017-2018, Campania, Lombardia e Veneto sono risultate le Regioni con i maggiori valori di suolo consumato. In particolare nella nostra Regione, il 10,5% delle aree a pericolosità sismica alta risultano antropizzate, e nello stesso periodo si è registrato un incremento del consumo di circa l’11% delle aree soggette a vincoli e di ben il 30% delle aree costiere.
Gli Autori sono, rispettivamente, direttore tecnico e funzionari dell’Agenzia regionale per l’ambiente in Campania. CLAUDIO MARRO, PASQUALE IORIO E GIANLUCA RAGONE