Nell’immaginario collettivo, il quarto d’ora è un momento in cui ciò che sembrava impossibile si realizza, in cui un ostacolo che pareva insormontabile viene aggirato e scalzato e superato a colpi di tenacia e perseveranza. È il ruggito del leone che avverte le altre specie della sua presenza indomita e orgogliosa, mite ma capace al tempo stesso di dominare la savana con il solo fruscio della sua maestosa criniera. Evocato dal suono inconfondibile di una cornetta, il quarto d’ora più famoso fu quello del Grande Torino, era la discesa in campo di una schiera di divinità che si rimboccava le maniche e le suonava a tutti gli avversari.
Il quarto d’ora dei flash mob per disinquinare il Sarno assomiglia parecchio a quello spirito. Quel Torino era unitissimo, aveva Valentino Mazzola, un fuoriclasse, ma tutti giocavano per lui, ovvero per la squadra. A Nocera ci sono stati due bei appuntamenti di sabato sera, il prossimo sarà di venerdì. Nel frattempo altre città, alle prese con lo stesso assassino problema, si sono uniti nella lotta e nel flash mob. Occorre superare le polemiche, scendere in piazza è simbolico e aggregante, è chiaro che il problema si risolve in altre sedi, sulle scrivanie di giudici, con le operazioni del Noe, coi pareri tecnici, con opere primarie, nei palazzi grandi e piccoli della Politica. Pertanto si continui a scendere in piazza, vorrà dire che la consapevolezza della gente è aumentata, anche se le visioni di fondo sono fatalmente ramificate e diversificate.
In quanto alla presenza di Torquato ieri a Nocera, alcuni hanno criticato, altri invece avevano criticato la sua assenza sabato scorso. Mettiamoci e mettetevi d’accordo, una volta per sempre. Noi proponiamo di più. Al prossimo flash mob nocerino vi sia la presenza simbolica di tutti gli assessori e di tutto il consiglio comunale, non solo quella del sindaco. Ci sia pure il presidente della Provincia Strianese, invitato ieri nella nostra diretta esplicitamente e con la complicità della zia Pina Esposito. Le buone e giuste battaglie sono di tutti, come il quarto d’ora che rimanda al passato ma vuol dire futuro.