
Sapevamo già tutto o quasi, Report di stasera è stato solo un ripasso, persino la colonna sonora di Nino D’Angelo, pront si tu, cult della pazzarella di Portaromana, una da Tso, ma questa è un’altra storia. Sul presente di Verdoliva il napoletano e di Coscioni l’agrese, sapevamo già tutto. Sulla sanità in parte asservita alla politica pure. De Luca non è un santo, il curriculum parla chiaro, tra indagini varie. Ma i santi scarseggiano ovunque, basta ascoltare – come avrete certamente fatto- anche il tamponista nocerino, che da qualche tempo ha alle spalle l’editore tuttofare immerso in più indagini da più procure. Insomma, chi è senza peccato, scagli il primo appalto. De Luca ci piace per come ha gestito l’emergenza vera, non inventata come sostengono simil terrapiattisti e negazionisti dello sbarco sulla Luna, assieme ai Nappi fan club che esorbitano su pagine sponsorizzate su FB. In tempi d’emergenza, c’è bisogno di sceriffi. In tempi normali, basta un politico-amministratore non compromesso. Detto questo e altro su De Luca, imbarazza quasi allo stesso modo chi nell’altro campo, quello avverso, propone minestre riscaldate male oppure improbabili nuovi e vecchi di film già visti. Senza rivali, analisi onesta, nel panorama regionale attuale, De Luca governerà, a Dio e Marx piacendo, fino a 76 anni. Poi ci sarà spazio per i giovani adulti di Salò o di Piazzale Loreto. Un bel dì vedremo.