Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e per il momento restano in carcere. Si tratta dei quattro cugini del 17 enne Nicholas Di Martino, ucciso a Gragnano in una lite a colpi di coltelli nella notte tra domenica 24 e lunedì 25 maggio.
Il gip Antonio Fiorentino ha confermato la misura cautelare emessa dal pm Giuseppe Cimmaortta della Dda di Napoli nei confronti dei fratelli Antonio detto ‘o generale e Giovanni Carfora (calciatore del Pomigliano), figli del boss ergastolano Nicola Carfora ‘o fuoco insieme ai cugini Giovanni Amendola e Raffaele (Lello) Iovine. Sono accusati del tentato omicidio di Salvatore Pio Pennino di 21 anni, e porto di arma da fuoco, reati aggravati dal metodo mafioso.
L’agguato in via Pasquale Nastro a Gragnano scattò poche ore dopo l’omicidio del cugino Nicholas e del ferimento del cugino Carlo Langellotti per mano di Maurizio Apicella e Ciro Di Lauro, con altri giovani rampolli legati al figlio del capoclan Di Martino, anche loro già in carcere.