
La lotta politica in Italia e forse nell’intero occidente (vedere USA e Regno Unito) sembra ridotta ad una singolare triste contesa tra due categorie.
RUTTANTI e FARISEI
Quelle che appaiono le caratteristiche maggiori dei due campi politici.
Da una parte un’area populista qualunquista e di retroguardia con qualche buono spunto di merito ma improponibile per modi tempi e personaggi. Arraffona e scomposta
Dall’altra, l’eterno fasullo insopportabile perbenismo di un mondo tutto “buoni sentimenti” e buonemaniere che nasconde il marcio della propria faziosità dietro l’etichetta del bon ton, del “legalismo” (applicato solo agli altri, vedi il crac della magistratura italiana con Palamara).
Dell’egualitarismo d’accatto.
È di fatto il collasso delle categorie politiche occidentali cui neppure l’emergenza sanitaria ha posto rimedio o fornito stimoli di ripresa
Anzi
Di questi passi solo un cataclisma o un apocalisse quale che sia potrà far ripartire non sappiamo con quale ruolo o funzione la nostra sgangherata esausta debole e incattivita parte di mondo.
La politica è tutto.
Pensare che esista una società civile buona e una politica cattiva è come la favola della volpe e dell’uva.
Potrebbe salvarci la “preghiera”, anche laica, capacità perduta di fare i conti con noi.
Insomma, una qualche forma di riflessione, meditazione interiore quotidiana con la quale fare pulizia quotidianamente del chiasso individuale e collettivo che ci portiamo dentro.
Magari da adottare come routine sul posto di lavoro, ad ogni inizio e fine giornata.
15 minuti + 15 per parlare all’io e a noi.
Sempre che ne abbiamo il tempo, tra una pagina social ed un apericena al bar.