A maggio 5 denunce e sanzioni. “Sarno sorvegliato speciale. Non consentiremo che chi inquina resti impunito. Abbiamo avviato, grazie all’impegno incessante dell’Arma dei Carabinieri e anche della Capitaneria di porto, un monitoraggio serrato lungo tutto il Sarno e i suoi affluenti. Un territorio molto vasto ma ce la stiamo mettendo tutta per proteggerlo. E ai cittadini diciamo: non siete soli, continuate a mandarci le segnalazioni e a essere le sentinelle dell’ambiente”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha commentato la notizia sul bilancio dei controlli effettuati da parte dei Carabinieri del Gruppo Forestale di Avellino nelle aziende del polo conciario di Solofra, finalizzate al contrasto delle potenziali fonti inquinanti del bacino idrografico del fiume Sarno. Solo nel mese di maggio, infatti, sono stati effettuati 6 controlli, che hanno portato al deferimento in stato di libertà di cinque persone, in qualità di legali rappresentanti di altrettante aziende, mentre solo due controlli sono risultati conformi. Sono state elevate anche 5 sanzioni amministrative per un importo complessivo di 12.500 euro.
L’attività di controllo eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) di Avellino con il supporto dei colleghi delle Stazioni Forestale di Serino e Forino e del personale dell’ArpaC, ha permesso di accertare l’illecito smaltimento di imballaggi contaminati da sostanze pericolose nonché di contenitori di sostanze chimiche utilizzate per la lavorazione delle pelli. Oltre alla denuncia, per i titolari di quattro aziende sono scattate sanzioni amministrative per la mancata annotazione dei rifiuti sul registro di carico e scarico. Un analogo illecito smaltimento di rifiuti è stato accertato anche in una quinta azienda dove l’accesso ispettivo ha permesso altresì di rilevare che dal 2018 la stessa società non provvedeva allo smaltimento/recupero di un ingente quantitativo, pari ad oltre 110 metri cubi di rifiuti, in violazione dei limiti temporali e quantitativi previsti dalla legge. Tali rifiuti, sottoposti a sequestro, risultavano depositati in maniera non omogenea, miscelati tra di loro e senza indicazione del previsto codice C.E.R. (Codice Europeo dei Rifiuti). Anche per l’amministratore di quest’ultima azienda, oltre alla sanzione amministrativa, è scattato il deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino. I controlli, finalizzati all’accertamento di violazioni connesse alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, proseguiranno anche nei prossimi giorni.