Un “cambio di casacca” radicale dal centrosinistra al centrodestra, in vista delle comunali del 2012, come contropartita di una sanatoria edile ottenuta dopo avere costruito abusivamente un intero piano di un palazzo di sua proprieta’.
Emerge anche questo dalle indagini dei carabinieri del Ros che hanno consentito di fare luce sull’intreccio politico mafioso a Sant’Antimo, citta’ a Nord di Napoli, finita ieri al centro di un’ inchiesta della Procura Antimafia partenopea. Ieri i militari dell’Arma hanno notificato 59 misure cautelari, tre delle quali ai fratelli Antimo, Aniello e Raffaele Cesaro, fratelli del senatore di Forza Italia Luigi Cesaro, tutti indagati per concorso esterno in associazione mafiosa. L’attivita’ investigativa coordinata dalla Procura di Napoli ha ricevuto un importante contributo dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Parole che, secondo gli inquirenti, forniscono un quadro dettagliato e convergente sulla compravendita di voti. Uno di questi e’ Claudio Lamino, che, dice, si e’ occupato di recuperare preferenze in cambio di soldi, per i Cesaro. Il collaboratore di giustizia conferma ai pm che erano parecchi i “galoppini” deputati a questo ruolo. Lui, afferma, riceveva ingenti somme di denaro per raggiungere quest’obiettivo, decine di migliaia di euro. Non solo, Lamino riferisce anche che il primo punto di riferimento del boss Pasquale Puca era proprio Antimo Cesaro, l’unico dei fratelli per il quale il gip di Napoli ha disposto il carcere. Nel corso di un interrogatorio che risale al 22 maggio 2017, Lamino parla della compravendita di voti in relazione alle comunali 2012.