Segno dei tempi, tempi bui, tempi di proteste per l’uccisione di George Floyd, solo l’ultimo uomo di colore ucciso dalla polizia americana, tempi di ripensamenti, di suddivisione di memoria non più condivisa. Così mentre dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti si abbattono statue di chi ha rappresentato il colonialismo più terribile e il razzismo più profondo, magari eleganti e stimati signori che hanno arricchito i propri Paesi, anche l’industria del divertimento ci ripensa.
A farne le spese è stato il colossal «Via col vento», icona del cinema mondiale e uno dei film preferiti del presidente Donald Trump che è stato ritirato dalla piattaforma HBO Max. La tormentata storia d’amore di Rossella O’Hara e Rhett Butler, ambientata negli anni della Guerra Civile, «è il prodotto del suo tempo» e «presenta alcuni pregiudizi etnici e razziali che sfortunatamente sono stati comuni nella società americana», ha spiegato un portavoce del servizio in streaming.