Quasi tre anni trascorsi da quel giugno 2017, da quella domenica che incoronò per la seconda volta Manlio Torquato sindaco, stavolta con un trionfo da primo turno. Tra gli eletti, per la precisione nella civica più vicina a lui in assoluto, cioè la Uniti per Torquato, di varia composizione, vi fu l’avvocato e politico emergente Nicola Maisto, con 368 presenze, quarto eletto della lista, dopo Passero, Iannotti e Guerritore. In precedenza Maisto, lo ricordiamo, era stato nel direttivo Pd, sul punto di spiccare il volo cittadino, grazie anche ai buonissimi rapporta con l’allora segretario nocerino Oliva. Ma torniamo alle elezioni di quel giugno. Maisto, assieme ad altri, vien coinvolto nell’inchiesta giudiziaria del voto di scambio, sembra subito strano che nella rete o presunta rete sia caduto soltanto lui, come se fosse lo sprovveduto in assoluto per un verso e il gran colpevole per l’altro. Nel corso dell’inchiesta, pochi indagati ulteriori diciamo politici ma tanti politici ascoltati. Maisto a settembre di quell’anno si dimetterà da consigliere comunale, pagando probabilmente se non per tutti almeno per qualche altro della compagnia. Le vicende processuali sono ancora in corso, lasciamole defluire e nemmeno le sfioriamo. Ma i padrini politici o civici di Maisto- un paio e chiamateli come volete – hanno mai difeso l’avvocato in qualche sede o si sono limitati a scaricarlo in malo modo ? Uno dei due padrini, inoltre, era sul punto persino di organizzare una ulteriore lista a supporto del sindaco, pescando tra le due Nocera – o almeno di inserire, nel caso di numeri carenti per una lista, un quartetto preciso nel listone civico più a sinistra. Tutto naufragò per un fatto preciso, da Nocera Superiore, a sorpresa arrivò lo stop, con la scelta in extremis di inserire nella lista del competitor di Torquato del centro-destra un proprio rappresentante, operazione bocciata dalle urne, vista la magra figura fatta dal competitor, a sua volta con persone implicate nella successiva inchiesta giudiziaria. Il padrino della lista in più o del quartetto in più, la prese malissimo, al punto di rompere i rapporti con la realtà socio-politica di Nocera Superiore, al punto da ritirare la firma da alcuni scritti e di trascinarsi dietro qualche personalità che in quella realtà aveva incarico da vice. Però queste son dietro le quinte che interessano a pochi. La vera domanda resta un’altra. Perchè fu sacrificato proprio Maisto? Anzi c’è pure la seconda. Perchè i padrini non lo salvarono?