Trionfa Napoli: la Leosini con lo sfasulato
SFASULATO, ovvero uomo che non ha voglio di lavorare. Anche se la traduzione dà solo in parte l’idea poetica e ironica del termine dialettale. Termine sdoganato magnificamente dalla superstar delle Storie Maledette, la napoletanissima Franca Leosini, giornalista in giallo, anzi rosso, meglio nero, insomma fate voi. E’ accaduto nella seguitissima puntata della serie andata in onda ieri sera su Rai Tre, avente per protagonista una donna emiliana che di sfasulati ne ha incontrati parecchio, per poi finire in galera per anni 21 accusata di essere la mandante dell’omicidio del marito.
Franca Lando, coniugata Leosini (Napoli, 16 marzo 1949), ci sa fare.Giornalista pubblicista, iscritta all’albo della Campania in data 11 luglio 1974. Dopo la laurea in Lettere Moderne, comincia a lavorare per la sezione culturale de l’Espresso, dove firma varie interviste e inchieste: la più famosa e controversa è quella del 27 gennaio 1974, intitolata Le zie di Sicilia, nella quale Leonardo Sciascia denunciava presunte responsabilità delle donne nella cultura mafiosa. Diventa direttrice del mensile Cosmopolitan e successivamente cura la “terza pagina” de Il Tempo. Collabora con la RAI dal 1988, cioè da quando diviene autrice di Telefono giallo, condotto da Corrado Augias. In seguito conduce i programmi Parte Civile e I grandi processi (quest’ultimo con Sandro Curzi).
Dal 1994 conduce il programma Storie maledette, di cui è anche autrice; la trasmissione si occupa di intervistare i protagonisti delle inchieste giudiziarie italiane che hanno fatto più scalpore. Dal 2004 al 2008, oltre a Storie maledette, ha condotto Ombre sul giallo, un programma più complesso che, con servizi, interviste e ospiti in studio, ha come tema ricorrente il dubbio riguardo alla colpevolezza degli indiziati e il modo in cui sono state condotte le indagini.