“La bomba la fece mettere lui. Quello è un fetente di merda”. Parla con un amico. Lo fa senza preoccuparsi di riferirsi così ad un boss e senza sapere di essere ascoltato dagli inquirenti. Michele Apuzzo parla con Adolfo Greco dell’attentato subito al supermercato 365 qualche mese prima. Si confida. Un’esplosione nel cuore di Castellammare che per lui aveva un solo mandante. “Io mi riferivo a Luigi Di Martino” ripete più volte in aula, durante l’udienza che si è svolta questa mattina. Forse l’unico punto su cui l’imprenditore di Castellammare è chiaro. In mezzo a tanti “non ricordo” e “non so cosa intendevo dire”. Due ore di interrogatorio in cui la vittima del racket ha dovuto di nuovo riavvolgere il nastro di quanto gli è capitato negli ultimi anni, tre gli attentati ai suoi supermercati. Un nastro che si blocca soprattutto su quella conversazione con l’amico, l’imputato chiave di un processo che vede coinvolto Adolfo Greco con i capi delle cosche stabiesi.
Villa Arianna riapre ai visitatori. Castellammare rientra nel circuito del turismo culturale. Dal 17 giugno con orari di apertura consueti, dalle 8,30 alle 19,30 (ultimo ingresso 18,00) si potrà tornare a visitare i tesori di Stabia. Il sito resterà chiuso il martedì. I visitatori dovranno indossare la mascherina obbligatoriamente durante tutta la presenza nel sito, oltre rispettare la distanza fisica di 1 metro all’aperto e 1,50 al chiuso, nel sito e al suo esterno.
Paura per un incidente al Parco Imperiale. Auto contro uno scooter, questa mattina, a Gragnano. Ferito il motociclista. Sul posto un’ambulanza del 118, che ha soccorso la vittima. Portato al pronto soccorso del San Leonardo, l’uomo non sarebbe ferito gravemente.
Una tartaruga morta con accanto ad una bottiglia di plastica. Un altro animale ritrovato sulla spiaggia alla Foce del Sarno, vittima dei veleni versati illegalmente nel fiume più inquinato d’Europa. Lo denuncia il parco di Punta Campanella: “Oggi è la giornata mondiale delle tartarughe marine. Avremmo voluto celebrarla in altro modo, ma ieri è stata segnalata una Caretta Caretta morta lungo il litorale stabiese, nei pressi della foce del fiume Sarno”. Spiegano in un post su Fb: “La carcassa giace su di una spiaggia inquinata, vicino, una bottiglia di plastica, quasi a prendersi beffa della povera tartaruga. La plastica ingerita è infatti una delle maggiori cause di morte per questi splendidi animali. Pesca eccessiva, ami e impatti con imbarcazioni sono gli altri pericoli che le tartarughe marine devono evitare. Aiutiamole a difendersi”.