Per fortuna nelle due Nocera il discorso ormai riguarda una decina di persone al massimo, particolare che la dice lunga sull’interesse suscitato dalla materia, calato negli ultimi due anni come il Pil o quasi. Il vanto del modello calabrese- la mitica Corigliano Rossano propinata da un venditore di fumo proveniente da quelle parti- è stato cancellato dall’evolversi della faccenda.
In Calabria spirano i venti della scissione. E portano dietro di sé cumuli di risentimento mescolato a malcontento. E c’è pure chi soffia forte per ingrossare la tormenta dei pentiti dalla fusione. Rosellina Madeo, consigliere comunale di “Fiori d’Arancio” non ci sta mettendo in guardia da questi minacciosi venti che vorrebbero, ancora, divisi da un lenzuolo le due città di Corigliano Calabro e Rossano. E con una nota, dai contenuti limpidi, insiste sul valore della unione tra le due cittadine. Non mancando di lanciare una forte critica verso l’esecutivo guidato da Flavio Stasi. “Sono sconcertata per il silenzio/indifferenza dietro al quale si sono trincerati l’Amministrazione comunale e la Maggioranza consiliare rispetto all’iniziativa di alcuni cittadini che hanno avviato la sottoscrizione civica per la richiesta di scissione del comune di Corigliano-Rossano.Prendiamo un esempio su tutti: le strade. Il nuovo comune di Corigliano-Rossano non ha allargato i suoi confini e ridotto il volume dei lavoratori della manutenzione. Se prima, ad esempio, le strade di Corigliano venivano manutenute da 10 persone oggi dovrebbero essere manutenute da 20 perché, se è vero che è stato ampliato il perimetro del Comune, è anche vero che è stata aggregata la forza lavoro alle dipendenze del municipio stesso”. Le due Nocera hanno bisogno di camminare unite ma scisse con formule diverse dal disastro calabrese, hanno bisogno innanzitutto di buoni maestri che si confrontino con la base, senza usare il pulpito. La base al momento è alla prese con ben altri problemi. Ma emergenza a parte, si parli di seria unione di comuni, piccolo passo verso la città dell’Agro, altro che pasticci che porterebbero solo a sperpero di risorse a danno di tutti i nocerini, superiori e inferiori.