“Nel nostro Paese – come in ogni altro – c’è costantemente bisogno di garantire il rispetto della legalità. Anche per questo la Magistratura deve necessariamente impegnarsi a recuperare la credibilità e la fiducia dei cittadini, così gravemente messe in dubbio da recenti fatti di cronaca”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella in una cerimonia per gli anniversari dell’uccisione di Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini, Giudo Galli, Mario Amato, Gaetano Costa e Rosario Livatino.
“La documentazione raccolta dalla Procura della Repubblica di Perugia – la cui rilevanza va valutata nelle sedi proprie previste dalla legge – sembra presentare l’immagine di una Magistratura china su stessa, preoccupata di costruire consensi a uso interno, finalizzati all’attribuzione di incarichi”, ha sottolineato Mattarella.
“Quel che è apparso ulteriormente”, dopo lo scandalo apertosi un anno fa all’interno del Csm, “fornisce la percezione della vastità del fenomeno allora denunziato; e fa intravedere un’ampia diffusione della grave distorsione sviluppatasi intorno ai criteri e alle decisioni di vari adempimenti nel governo autonomo della Magistratura”, ha aggiunto il presidente della Repubblica.
Ma nelle stesse ore Mattarella ha anche spronato il governo su altro fronte. C’è la necessità di dare risposte concrete e in tempi rapidi all’impiego dei fondi europei per la ripresa economica dopo l’emergenza sanitaria.E’ quanto è emerso al termine dell’incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il governo in vista del Consiglio Ue. La riunione odierna è stata dedicata al negoziato in corso – che proseguirà venerdì in teleconferenza- sulla proposta Recovery (Next Generation Eu) e Quadro finanziario Pluriennale 21-27. Durante l’incontro si è accennato agli altri due punti all’odg di venerdì: trattati di Minsk e trattative con Uk dopo la Brexit.
Nella riunione di oggi è emersa, pur nella consapevolezza delle difficoltà residue del negoziato, la soddisfazione perché le iniziali posizioni dell’Italia sugli aiuti ai singoli Paesi sono oggi patrimonio comune in Europa. Lo si è appreso al Qurinale al termine dell’incontro.