“E’ stato sottoscritto ieri mattina un accordo con l’associazione Sos Impresa-Rete per la Legalità della Campania, allo scopo di collaborare nella diffusione delle iniziative di sensibilizzazione e responsabilizzazione delle imprese associate sui temi della legalità, della giustizia, delle politiche attive tese a prevenire e a contrastare il racket e l’usura”. A rendere nota l’iniziativa è Confesercenti Campania, a cui Sos Impresa fa capo. Hanno firmato il protocollo d’intesa, oltre a Confesercenti stessa, anche Casartigiani, Claai, Cna, Confartigianato e Confcommercio. L’incontro è avvenuto presso l’Hotel Naples di Corso Umberto.
«Con Sos Impresa, che è la struttura tecnica di Confesercenti in questo campo – dice Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania – , abbiamo coinvolto tutte le altre associazioni di categoria per affrontare un problema molto urgente, specie dopo le difficoltà emerse a casa del lockdown. Le nostre imprese sono sempre più minacciate dalle criminalità, con le armi del racket e dell’usura e non solo. Gli effetti della crisi esplosa a causa del Covid-19 non sono ancora deflagrati: molte nostre Pmi non recupereranno più il fatturato perso in questi mesi, altre non riapriranno più.
La filiera del turismo è al collasso, i tempi lunghi e incerti e le modalità complesse per ricevere i sostegni promessi da Stato e Regione non aiutano. E tutto questo diventa terreno fertile per la criminalità, pronta a mettere le mani sulle nostre aziende. E’ un problema che dobbiamo arginare, e questo accordo – spiega Schiavo – è molto importante ed efficace: se le associazioni si fanno trovare pronte, con gli strumenti adatti per contrastare questi fenomeni, riusciremo a dare delle risposte certe e immediate alle nostre imprese, sostenendole in ogni modo. La presenza di oggi dei Prefetti è stata per noi molto confortante: a loro tuttavia Confesercenti ha chiesto di intervenire sui tempi della burocrazia perché le imprese possano avere risposte immediate dalle Istituzioni sui finanziamenti richiesti. E’ un momento cruciale: le imprese, già sofferenti prima del Covid-19 per la crisi economica, ora sono in ginocchio: se non hanno subito i fondi – conclude – cadranno tra le braccia della criminalità».