“Nessuno ha ucciso nessuno”
Caro direttore leggo il tuo articolo dal titolo “il cinismo ha ucciso il civismo”
Trai spunto da una possibile candidatura di un consigliere comunale attualmente in lista civica in un partito politico per le regionali.
Fin qui nulla di nuovo, nulla di più di quanto sia accaduto finora e in questi ultimi anni.
Lasciami sospettare perciò, legittimamente, della imparzialità della condivisibilità del tuo scritto, perché nasce più dal partito scelto (forse!) dal consigliere in questione, un partito politico di un’area a te non consona. Che dalla scelta in sé.
Già è avvenuto in passato infatti, in un passato non lontano, come tu stesso hai scritto, alle ultime provinciali, e nel presente (da una civica in un partito, questa volta di sinistra) o in un passato appena appena più prossimo, quando dalle mie liste civiche alcuni attuali consiglieri se ne andarono allora nel Partito Democratico.
Fermo restando che ognuno risponde in proprio delle proprie scelte per tempi modo e opportunismo
ll civismo resta una cosa seria ed utile a governare una città
È il modo di amministrare una città non condizionato dai partiti, anche se taluno se ne va nei PARTITI.
Cioè non condizionato dagli apparati dei partiti dai loro interessi sovracomunali e spesso anti comunali dai loro gruppi di potere.
il civismo è e questo.
A maggior ragione se in ambito regionale e Nazionale liste civiche non ce ne sono o ce ne sono assai poche o comunque quelle poche collocate in aree politiche.
Perciò anche quando tu rimpiangi con nostalgia i vecchi partiti ricordiamoci “bene” cosa erano.
Basta scorrere l’albo dei sindaci della città: il più longevo di loro al massimo durava un anno e mezzo di mandato.
La precarietà permanente era la regola, la spartizione dei poteri anche, la mancanza di regole era la regola.
Non bonifichiamo col pensiero un passato che non c’è mai stato come oggi lo ricordiamo.
Anzi.
Rendiamoci conto che il miglior “civismo” è quello che serve la città, che vada o meno all’interno dei partiti.