Pulire i carciofi violetti è molto semplice: per pulire il gambo procedete come per i romaneschi eliminando la parte esterna più fibrosa. Per la testa iniziate a rimuovere le foglie più esterne, per circa 5-6 giri, strappandole semplicemente con le mani. Applicazione alla realtà, o meglio alle amenità che rigirano da due o tre settimane a questa parte sulla fusione, ora chiamata con eleganza riunificazione. Insomma, gira e gira, sempre di carcioffola si tratta. Corigliano Rossano, ma anche la stessa Montoro, dimostrano ormai con chiara evidenza che l’applicazione pratica si è rivelata flop senza precedenti, ammuinando ancora di più competenze e servizi resi, anzi non resi, ai cittadini. Il carciofo fa bene a fegato, ma anche a colon e intestino. Però fa male alle teste e alle tasche, soprattutto alle tasche della gente normale, che di questi tempi ha a che fare con seri problemi e di promesse per il futuro – tra velleitarismo e settarismo di sardine e calenda(ri) – non sa che farsene. Il futuro è presente, siamo onesti. La carcioffola si porta solo a Pasqua, ora è tempo di concretezza, altro che fusione ed effusione, riunificazione e filodiffusione. Evviva l’Area vasta dell’Agro o la città dell’Agro, non solo a tavola.