Chiedi chi erano i Beatles. Il 24 giugno 1965 i Beatles si esibirono al Vigorelli di Milano, primo concerto di un breve tour italiano che avrebbe fatto tappa anche a Genova e a Roma. I Beatles erano impegnati in ben due concerti al giorno, pomeridiano e serale.
Arrivarono la notte precedente a bordo del Trans Europ Express proveniente da Lione, dove avevano suonato la sera prima. Ad attenderli un giovanissimo Gianni Minà. Il giorno del concerto, dopo una concitata conferenza stampa, alla presenza di uno stuolo di ragazzine, seguì uno straordinario servizio fotografico sul tetto dell’albergo con le guglie del Duomo sullo sfondo.I due concerti del Vigorelli fruttarono circa 58 milioni lordi di lire, di cui una parte fu devoluta in beneficenza per volontà dell’impresario italiano Leo Watcher. In totale l’unica tournée dei Beatles in Italia fruttò circa 119 milioni di lire, non male per quei tempi.
Chiedi chi erano i Beatles
Il primo concerto al velodromo milanese fu alle ore 16, circa settemila spettatori sotto il sole cocente ma di sera il delirio: i 4 di Liverpool si esibirono davanti a una folla di venticinquemila fan che cantano, piangono, urlano. Un posto in tribuna costava mille lire ma per stare più vicini al palco ne occorrevano duemila. Leo Watcher (promoter tra gli altri di Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Duke Ellington, Rolling Stones e The Who) ingaggiò artisti di supporto come Peppino di Capri, Fausto Leali, Guidone, e i New Dada.
Dei Beatles in concerto non esiste nessuna ripresa video professionale: un dirigente Rai disse che “tanto nel giro di sei mesi nessuno si sarebbe più ricordato di loro”, ha raccontato in seguito Peppino di Capri. Non l’unico ad essere miope in verità perché il quotidiano La Notte, ma come anche fece l’Unità e tanti altri organi di informazione, se ne uscì con “Ma chi so’ ‘sti Beatles?”. Un tentativo evidente di sminuire il fenomeno del Beatles che come un uragano aveva travolto il mondo eccezion fatta per l’Unione Sovietica e l’Italia.
Più lungimirante fu Giovanni Arpino, che sul settimanale Il Tempo scriveva: “Siete inimitabili! E ora vi aspettiamo e siamo indifferenti ai giudizi di coloro che scrivono ai giornali indignati… L’indignazione non si addice al popolo dei Beatles e neanche a noi. La riserviamo tutt’al più a capi di governo, sottosegretari, dirigenti inetti e ladri”.
Un’accoglienza piuttosto tiepida anche a considerare le cui cifre, il cui totale era ben lontane dal ‘tutto esaurito’.
La scaletta del Vigorelli fu la stessa sia per la pomeridiana che per l’esibizione serale, con l’aggiunta, di sera, del brano “Roll over Beethoven” di Chuck Berry.
Dodici classici sul palco del Velodromo:
Twist and shout
Baby’s in black
I wanna be your man
She’s a woman
I’m a loser
A hard day’s night
I feel fine
Can’t buy me love
Rock and roll music
Ticket to ride
Everybody’s trying to be my baby
Long tall Sally