Piano, anzi pianissimo Azzolina: non piace a nessuno, reazioni tutte negative alle indiscrezioni sulle modalità fissate per ii rientro tra i banchi dei ragazzi dopo il lungo lockdown, ben ultimi rispetto ad alunni e studenti dei Paesi vicini.
Viene prevista la divisione delle classi in gruppi, i turni, l’aggregazione di classi e anni diversi e di discipline diverse e la possibilità di utilizzare locali esterni agli edifici scolastici e i sabati per i turni.Sindacati, presidi e genitori. Tutti delusi e indignati per le indicazioni del Ministero. In serata. Lucia Azzolina è riuscita a mettere tutti d’accordo. Benché in bozza, il suo Piano per la riapertura delle scuole – lunedì 14 settembre la data più accreditata – arrivato in netto ritardo rispetto a gran parte del resto d’Europa, dopo mesi di annunci e riunioni, previsioni e suggerimenti, passato attraverso l’istituzione di un apposito Comitato di 18 esperti (diciotto) e polemiche infuocate – come dimenticare la proposta di separare gli alunni con lastre di plexiglass ? – ha scontentato tutti.
Piano, anzi pianissimo Azzolina: non piace a nessuno
Per il rientro tra i banchi dei ragazzi dopo il lungo lockdown, ben ultimi rispetto ad alunni e studenti dei Paesi vicini, viene prevista la divisione delle classi in gruppi, i turni, l’aggregazione di classi e anni diversi e di discipline diverse e la possibilità di utilizzare locali esterni agli edifici scolastici e i sabati per i turni. Il malcontento è tanto, il fronte è ampio. Nel momento in cui il testo della ministra approderà nella Conferenza straordinaria delle Regioni, in 60 piazze italiane il comitato “Priorità alla scuola”, insieme ad associazioni e sindacati, manifesterà per chiedere un ritorno a scuola in sicurezza e protestare contro le linee guida ministeriali.
Sulla sicurezza, il Comitato tecnico scientifico ha già fornito i chiarimenti richiesti da Viale Trastevere, affidandoli al verbale conclusivo della riunione di lunedì scorso. Viene confermata l’indicazione, già inserita nelle disposizioni del 28 maggio scorso, del metro di distanza da mantenere tra una persona e l’altra all’interno delle scuole e l’uso obbligatorio delle mascherine dai 6 anni in su. Misura, quest’ultima, che potrebbe pure essere allentata o eliminata – sia per gli alunni delle elementari che per gli studenti delle superiori – sulla base di valutazioni della situazione epidemiologica e l’andamento del contagio, da compiere però in prossimità della riapertura delle scuole. Infine, gli scienziati hanno sottolineato la necessità di un rafforzamento del servizio sanitario potenziando il collegamento tra dirigenti scolastici e dipartimenti di prevenzione locali ai quali rivolgersi per segnalare eventuali casi di contagio.