C’era una volta il calcio: è morto Negri, il portiere del Bologna di Bernardini. Se n’è andato il portiere dell’ultimo scudetto del Bologna. William Negri avrebbe compiuto 85 anni a luglio. Una lunga malattia se lo è portato via, come ha annunciato il figlio su Facebook, assieme all’epoca d’oro che l’aveva condotto alla vittoria del campionato, il 7 giugno 1964, data del memorabile spareggio con l’Inter.
Renato Dall’Ara lo acquistò dal Mantova nel 1963. Dieci undicesimi della futura squadra campione d’Italia erano già pronti. Mancava solo lui, il tassello fondamentale per cementare una difesa già presidiata da Furlanis, Pavinato e Janich. L’anno prima, insomma, il Bologna era già quasi perfetto. Ma aveva subito 39 reti. Negri arrivò, non saltò nemmeno una partita e ne incassò solo 18.
Negri, Furlanis, Pavinato; Tumburus, Janich, Fogli; Perani, Bulgarelli, Nielsen; Haller, Pascutti. Ha il fascino e soprattutto il ritmo di un film di ?jzenštejn agli occhi di un Millennial. Predominio leggero del Bologna nel primo tempo con qualche mezza occasione, poi nella ripresa le due reti decisive: al 75’ una punizione di Romano Fogli che striscia sull’erba come una lumaca fino all’angolino e all’84’ il raddoppio del capocannoniere danese Harald Nielsen – detto Dondolo per le movenze caracollanti – servito in verticale da Fogli su quello che oggi si definisce “taglio” a centro area.
William Negri – detto Carburo (un esplosivo che si usava per la pesca di frodo) – dovette alzare, in novanta minuti, solo un tiraccio distante di Giacinto Facchetti: vittoria strameritata, riportano tutte le cronache, contro la Grande Inter di Helenio Herrera, che undici giorni prima aveva conquistato la Coppa dei Campioni a Vienna (3-1 sul Real Madrid).