In una sola elezione, tre eletti. Quindicimila votanti, tre consiglieri regionali eletti. Tutti con la stessa città stampata sulla carta d’identità: Nocera Superiore.
Accadde esattamente nel 2000. Tre amici che sono stati nemici, che si erano fatti la guerra nello stesso partito, si ritrovarono col successo in tasca. L’intera area salernitana che doveva eleggere 11 consiglieri, ne trovò tre a Nocera Superiore: Angelo Villani (Ppi), Giuseppe Manzo (Democratici), e Pasquale D’Acunzi (Rinnovamento Italiano). Due di loro, Villani e Manzo, erano stati anche sindaci di Nocera Superiore, per la Dc, per brevi periodi all’inizio degli anni ’90. Angelo Villani vi arrivò con un risultato quasi record: circa 23mila voti. Giuseppe Manzo fu eletto grazie al conteggio dei resti, e la sorpresa è stata una «grande rivincita» nei confronti di chi lo aveva «deluso» nel partito Popolare portandolo a schierarsi inizialmente con Di Pietro. Pasquale D’Acunzi entrò in consiglio regionale dalla porta principale, accanto a Bassolino nel listino dei 12 premiati dalla vittoria del neo Governatore (in quota Lista Dini). Va ricordato che qualche decennio prima, l’urna regionale premiò, per completezza di ex Dc eterni, pure Pasquale Cuofano.
Vent’anni dopo, solo Villani è fuorigioco per le note vicende giudiziarie che l’hanno messo fuori da ogni discorso politico. Manzo e D’Acunzi sperano di trovare una candidatura al volo, non importa come e dove, manco con chi. Cuofano, invece, avrebbe declinato i corteggiamenti di mastelliani e renziani. Si dice che una sola vola passa l’angelo e dice Amen – nel caso specifico in quel 2000 che non ebbe significative ricadute sulla città- però crederci ancora non è un reato.