Non un euro in più per l’accesso alle spiagge, né un chilometro di litorale pubblico in meno a vantaggio degli stabilimenti in una regione in cui il processo di privatizzazione ha sottratto alla popolazione già il 67% delle coste sabbiose.
Come Potere al Popolo abbiamo rilevato nei giorni scorsi alcuni abusi e da allora le segnalazioni continuano ad arrivarci.
Ecco perché abbiamo deciso di dare il via ad una nuova campagna grazie all’azione di controllo popolare sui litorali con l’attivazione del numero 339.4238334, disponibile tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Dichiariamo da subito che non siamo disposti a pagare per accedere alle spiagge libere, che si tratti di 1 euro o di 50 centesimi! Ma abbiamo bisogno degli occhi di tutti/e per poter avere una mappatura completa di ciò che sta accadendo e per poter organizzare mobilitazioni e passare alle denunce.
La Regione Campania, attraverso l’ordinanza numero 56 a firma del presidente Vincenzo De Luca, ha deciso di lasciare mano libera ai Comuni sulla gestione e regolamentazione degli accessi alle spiagge libere, in ottemperanza alle normative anti-Covid.
Questa scelta politica sta generando enorme confusione e sta penalizzando le fasce popolari che hanno maggiori difficoltà economiche.
Tutte le persone che aspettano il fine settimana per potersi rilassare e fare un bagno, devono affrontare prove titaniche: prenotazioni da fare in anticipo; turnazioni orarie da rispettare; accesso regolato sui mezzi di trasporto pubblico che incentiva l’utilizzo di mezzi privati e file chilometriche da dover affrontare a causa dei numerosi cantieri aperti sul tratto autostradale dell’A3.
Questa è l’estate appena iniziata e può già definirsi un inferno! Se a questo quadro aggiungiamo che i Comuni stanno affidando ai lidi privati anche porzioni di spiagge libere, in cambio della promessa di provvedere alla loro pulizia e sanificazione, e che questi costi ricadono impropriamente sui bagnanti, è evidente che stiamo assistendo alla violazione del diritto di accedere liberamente ai litorali.
Noi non ci stiamo.
Andare a mare è un diritto di tutti. Partecipa, condividi, segnala, fermiamo il pedaggio abusivo sui nostri diritti!