Resto sconcertato dalla sentenza pubblicata in data odierna dal Tribunale di Nocera Inferiore – Volontaria Giurisdizione, Magistrati Dott.ssa Aurelia Cuomo, Dott. Simone Iannone e Dott.ssa Jone Galasso. Demandano ancora una volta ad un Ctu, la valutazione della controversia. Non hanno motivato il rigetto delle istanze di entrambe le parti, facendo finta di non averle lette
. La mia in particolare chiedeva, vista la conflittualità tra i genitori, la nomina urgente di un coordinatore genitoriale, ed il ripristino di diritto di frequentazione Padre-Figlio, ormai defraudato dall’altro genitore da oltre sei mesi, con il silenzio assenso dei Magistrati.
È stato negato a mio figlio ancora una volta di riabbracciare il suo Papà, confermando l’affido condiviso ad entrambi i genitori, ma in realtà lasciando i pieni poteri alla Madre. Ancora più grave non nominare un coordinatore genitoriale per le scelte relative alla salute ed all’istruzione del minore, di cui non so più nulla, e su cui non posso esprimermi. Eppure le evidenze della condotta materna erano a conoscenza dei Magistrati, che avevano già sanzionato la stessa, senza alcun esito appena pochi mesi fa, in merito al rispetto della sentenza.
Quella sanzione è frutto delle dichiarazioni della stessa alle forze dell’ordine quando ” giustificava” la sua volontà di non farmi vedere mio figlio nei giorni stabiliti.
Una consulenza tecnica inutile, in questa fase processuale, avendone già espletate due negli ultimi tre anni, e l”ultima alla fine del 2018. Non si è agito “nel superiore interesse del minore” che resta in balia dell’ incertezza.
L’unica cosa certa è che fino a Dicembre non rivedrò mio figlio, e si raggiungerà il ” record” di dodici mesi, visto che non lo vedo da dicembre scorso. Altra cosa certa che non mi assumero’ alcuna responsabilità per le scelte inerenti alla salute di mio figlio, perché non posso decidere per un bambino che è mio figlio solo sulla carta.
In questi cinque anni, anche con delle pause, del diritto di Frequentazione decise unicamente dall’altro genitore riuscivo a vederlo anche raramente e quindi a valutare le sue condizioni di salute, per poi rapportarmi con il personale sanitario. Mio figlio è affetto da un disturbo dello spettro autistico, e quindi frequentemente va valutata la possibilità di approfondimenti diagnostici. Per questo motivo avevo chiesto la nomina del Coordinatore Genitoriale il cui compito sarebbe stato di rapportarsi con il minore e fare da tramite con il sottoscritto per le decisioni in ambito sanitario da prendere.
I Magistrati non hanno quindi, a parte il diritto di frequentazione padre-figlio, cautelato la salute di un minore diversamente abile. Sono abituati a demandare le decisioni a consulenti, perché non hanno il coraggio di decidere. Mi chiedo che cosa avrebbe dovuto fare, oltre che negarmi di vederlo per sei mesi, l’altro genitore affinché i Magistrati ristabilissero con condizioni certe il principio della Bigenitorialità, da loro stesso disposto a Novembre dello scorso anno. Leggo che ” sono sopravvenuti nuovi elementi dalla sentenza di separazione del mese di Novembre dello scorso anno”. L’unico elemento sopravvenuto è che dopo appena un mese da quella sentenza, mio figlio mi è stato negato, e per capirne i motivi non c’è bisogno dell’ ennesima consulenza tecnica, visto che agli atti ci sono le relazioni delle forze dell’ordine, dove l’altro genitore con motivazioni prive di fondamento giustifica il suo diniego a farmi vedere mio figlio.
È mancato ancora una volta il coraggio di decidere, quel coraggio che i Magistrati devono avere, altrimenti é inutile rivolgersi a loro.
I figli sono delle Mamme, ed i Papà gli danno solo il cognome.
Hanno colto in pieno l’invito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che pochi giorni fa, aveva risposto ad una mia missiva, scrivendomi di avere fiducia nella magistratura e che è loro compito agire ” nel superiore interesse del minore”
Invierò questa sentenza al Presidente Mattarella, ed al Csm, la cui Prima Commissione Disciplinare sta valutando l’operato di questi Magistrati a seguito di un mio esposto presentato a Febbraio del 2020.
Alessandro resta collocato dalla Madre. Alessandro non vedrà per altri sei mesi il suo Papà.
Alessandro non avrà tutela in ambito sanitario vista la mancata nomina di un coordinatore genitoriale.Complimenti, se ne riparla a Dicembre, tanto i Bambini possono aspettare, a meno che, come auspico non intervenga il Csm in tempi celeri, per ribaltare questo enorme pregiudizio che mio figlio subisce da anni.