L’Ambiente della Campania tra camorra e cittadino, suddito anche della partitocrazia
Il recente traffico di pillole di droga proveniente dagli estremisti islamici della Siria in guerra, scoperto dalla DIA nel porto di Salerno, fa pensare all’enorme giro d’affari che attraversa l’ambiente campano costiero, dove si concentrano i due terzi della popolazione campana con la più alta densità europea. In periodo elettorale pare che l’ambiente camorristico controlli oltre 50 mila voti da pilotare verso la preferenza a questo o a quel candidato. Lo smascherare al porto di Salerno un traffico di droga in pillole proveniente dall’estremismo islamico di qualche oscuro califfato, è stato emblematico di un ambiente campano dove fare il cittadino è meno facile di altrove.
Un’operazione del genere, venuta fuori non lontano dalle prossime elezioni regionali campane, con convalida o meno a Governatore dell’ex Sindaco di Salerno, potrebbe far pensare e ipotizzare l’inverosimile. Tra suddito e cittadino spesso c’è un sottile filo rosso di separazione. Il cittadino è dignitoso, vive del proprio lavoro e dà l’esempio ai familiari, amici e conoscenti della comunità dove risiede. Il suddito spesso, invece, cerca sotterfugi per vivere, anche molto al di sopra delle sue reali possibilità. Per un giovane, il più delle volte, formatosi lontano dalla scuola e per le strade cittadine e periferiche napoletane, non è difficile cadere nella rete di relazioni che entrano ed escono dall’ambiente camorristico. Al giovane vengono volutamente presentati amici con macchine lussuose e portafoglio gonfio di soldi cartacei, e, il passo è breve per immaginare di vivere da nababbo. Solo dopo anni, dice un procuratore a scuola di legalità, si accorgerà del pozzo dov’è andato a cadere e da dove non si esce più. L’esposizione dei 100 lupi metallici in piazza Municipio di Napoli sono una metafora del cittadino napoletano? Perché no. Egli deve combattere giorno per giorno per non diventare suddito nell’ambiente di Napoli e periferia, dove il male fare e il malaffare della criminalità organizzata o camorra spesso impera e comunque è endemico. Di fenomeno camorristico, ne parla ovunque l’autore di Gomorra, che M. Salvini attacca con sibilline battutine anche da Mondragone (CE), area di molti immigrati, disperati e anche malati da covid19.
La mostra del branco numeroso di lupi metallici che vuole azzannare l’uomo forte posto al centro, che si difende disperatamente, potrebbe rappresenta il cittadino napoletano, casertano e salernitano dai lupi camorristici, senza sicuro aiuto di alcuno neanche dal lontano Stato padronale attuale che lascia spazio all’invadenza sul cittadino della partitocrazia che invade la società civile con media di parte per i propri feudi elettorali locali o fasce di elettori del territorio nazionale. La ferrosa mostra, suggerita per metafora, è a Piazza Roma, davanti al Municipio di Napoli, oggi guidato da un ex Magistrato, ma anche vicino al palazzo o Maschio Angioino dove si verificò la rivolta dei baroni, che vide il re costretto ad uccidere non pochi baroni che gli mettevano contro i cittadini-sudditi del XV sec.