
E’ nato nello stesso giorno di Silvester Stallone ma non è Rambo. Nello stesso giorno di Italo Bocchino ma non fuma (e fermiamoci qui). Nello stesso giorno di Max Gazzè ma non sembra così intonato.
Nello stesso giorno di Cristina D’Avena ma senza aver pensato a Kiss me Licia. 34 anni, Di Maio almeno è già andato oltre a Cristo, pur dovendo subire il ballottaggio eterno con Diba, che non è Baratta. Ha già fatto il leader politico, il vice presidente del consiglio, il ministro del Lavoro e il ministro degli esteri. Potrebbe diventare, stando alla legge dei mandati, un baby pensionato della politica. “Prima di tutto…”. Dopo il fine settimana a Palinuro, rieccolo rigenerato e pronto a nuove imprese, un fenomeno da studiare, sorto del nulla – sempre meglio dei quiz televisivi dei primordiali Matteo – e magari destinato a tornare nel nulla dopo aver provato l’ebbrezza e il fascino per nulla indiscreto del potere. Le battutine si sprecano ma onestamente c’è chi ha fatto di peggio.