Tuffi in mare, pericolosissimi, dopo essersi arrampicati sui lampioni davanti alla scogliera: è l’ultima “moda” dei ragazzini napoletani, che dopo la quarantena per il coronavirus e l’estate ormai arrivata a pieno regime, hanno preso d’assalto come sempre il tratto di mare di Mergellina, il più vicino al centro cittadino, oltre che a quello di Posillipo e via via risalendo la costa napoletana.
E nel farlo, non esitano a mettersi in pericolo da soli: in molti, infatti, si arrampicano sui lampioni che costeggiano il braccio che collega Castel dell’Ovo alla terraferma, usandoli come trampolini per tuffarsi in mare, incuranti del pericolo degli scogli sottostanti. Ma non solo: anche la Villa degli Spiriti della famosa “Fenestella a Marechiaro” è diventata preda dei ragazzini, che anche in questo caso incuranti dei rischi che corrono, si arrampicano sui punti più alti di ciò che resta di un ninfeo romano (risalente a più di duemila anni fa) appartenente alla villa di Publio Vedio Pollione, un liberto divenuto cavaliere. E da lì, senza rispetto neppure per la storia, si lanciano in mare, senza considerare i pericoli che questo può comportare anche per loro stessi.