Una rivoluzione all’orizzonte per il campionato di serie A2? E’ quello che sembra. Secondo “Spicchi d’Arancia”, dopo diverse stagioni la formula del campionato dovrebbe essere rivisitata: niente più divisione fra Est e Ovest, ma una disposizione delle squadre secondo criteri di vicinanza geografica. Questo però non dovrebbe sfociare in due gironi Nord e Sud, né in quattro “conference” da sette squadre l’una, onde evitare di formare formare gruppi a numero dispari. La prima di queste due ipotesi sembrava quella più logica, ma è stata smentita da Pietro Basciano, presidente della Lega Nazionale Pallacanestro. Potrebbe tuttavia essere ripensata una soluzione simile, che prevederebbe la divisione delle cinque compagini emiliano-romagnole, che diventerebbero sei nel caso della promozione di Torino in A1 e di quella di Rimini in A2.
A Nord ci sarebbero le quattro piemontesi (Biella, Casale Monferrato, Tortona e forse Torino), le cinque lombarde (Bergamo, Milano, Mantova, Orzinuovi, Treviglio), le due trivenete (Udine, Verona) e tre emiliano-romagnole (Cento, Ferrara e Piacenza). Nel girone Sud invece finirebbero le altre due emiliano-romagnole (Forlì, Ravenna), la toscana (Pistoia), l’abruzzese (Chieti), la pugliese (San Severo), le quattro laziali (Latina, Rieti, Eurobasket Roma, Stella Azzurra Roma), le tre campane (Caserta, Napoli, Scafati) e le due siciliane (Capo d’Orlando, Trapani).
Altra idea è quella di inserire tutte assieme le emiliano-romagnole a Sud, fatta eccezione per Piacenza, e le siciliane a Nord. Con Rimini al posto di Torino, l’opzione diventerebbe poco praticabile, a meno che Pistoia non venga piazzata a Nord. Questo provocherebbe però per i biancorossi una serie di trasferte logisticamente tutt’altro che semplici. In questo senso è bene ricordare come la Lnp abbia affermato che “le ipotesi di riformulazione del campionato hanno come obiettivo primario il desiderio di una riduzione dei costi di trasferta a carico dei club”.