
Oggi Andrea Camilleri, domani Luciano De Crescenzo. Un anno fa, di questi tempi, l’Italia ha perso della scrittura non solo Montalbano e Bellavista ma soprattutto due vecchi grandi, capaci di trasmettere a una vasta platea di lettori piccoli-grandi capolavori.
Entrambi hanno venduto milioni di copie con i loro libri, sono stati tradotti in tutto il mondo. Luciano De Crescenzo con i suoi libri sulla divulgazione delle filosofia antica, ma anche con quel best seller del “Mistero di Bellavista” alla fine degli anni Settanta, che poi diventò un film cult vincitore di ben due David di Donatello. Stessa sorte, ancor più grande nei numeri, quella di Andrea Camilleri. Milioni di copie vendute, oltre 100 libri e l’unanime cordoglio del mondo della cultura per il papà del commissario Montalbano. Nonostante le indubbie diversità, una lontananza che non potremmo non definire quasi totale, c’era qualcosa che accomunava questi due gentiluomini del Sud, oltre l’appartenenza meridionale e la residenza capitolina. Cosa?
Entrambi hanno avuto una vita lunga, costellata da successi e dolori, ma soprattutto i due scrittori erano accomunati dall’aver raggiunto il successo in tarda età. De Crescenzo era stato un ingegnere per tanti anni, impiegato all’IBM di Milano, prima di inventarsi il personaggio di Bellavista e di diventare un personaggio celebre, ospite fisso nel salotto di Maurizio Costanzo Schow. Altrettanto è capitato ad Andrea Camilleri, impiegato in Rai per una vita, prima di arrivare al successo con la saga del Commissario Montalbano. Anche lui, dopo il successo dei suoi libri, si è dovuto suo malgrado trasformarsi in un personaggio pubblico, intervistato spesso da Fabio Fazio. Meno impegnato politicamente l’uno, decisamente di più l’altro. Entrambi hanno lasciato, con la loro affabilità e cortesia, un paese più triste. Eppure, come dice il saggio, “gli scrittori non muoiono, smettono solo di scrivere.”
Resta un piccolo rimpianti a noi elettori: cosa avrebbero scritto e pensato del Covid ? Possiamo solo immaginare in mascherina e con sarcasmo misto a paura i loro eroi-non eroi di carta, il resto appartiene alle nuvole e al mistero.