” Sono totalmente d’accordo sulle iniziative che intraprende il presidente De Luca perche’ ha dato prova di saper gestire questa emergenza. Se lui riterra’ che sara’ necessario operare un’ulteriore stretta, io saro’ tra quelli che plaudera’ la decisione. Per quanto mi riguarda, auspico anche le eventuali mascherine all’esterno”. A dirlo, questa mattina, il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli – a margine dell’avvio dei lavori della rotatoria di via dei Mille – in merito alla situazione in citta’ sull’emergenza Covid. “Ho definito questo periodo – ha aggiunto il sindaco Napoli – come la fase del ritorno al bar. Dopo il proibizionismo negli Stati Uniti, ci fu un ritorno al bar clamoroso. Cosi’ sembra stia succedendo oggi. Si pensa che il virus sia un problema ormai archiviato, ma non e’ cosi’. Dobbiamo, invece, comportarci in modo intelligente affinche’ il virus non riprenda forza e capacita’ distruttiva. Bisogna attenersi a semplici regole e comportamenti: lavarsi le mani, mantenere le distanze di sicurezza, evitare assembramenti ed indossare la mascherina. Intanto che arrivi il vaccino. Non e’ sicuramente facile controllare tutti e tutto. Deve scattare un meccanismo interiore nella coscienza di ognuno. Stiamo conducendo azioni persuasive e seguiranno anche durissime azioni repressive se necessarie, ma non si puo’ controllare tutto. Ho incontrato prefetto e questore per intensificare i controlli, ma, ripeto, deve scattare nei miei concittadini la consapevolezza che devono avere comportamenti tali da salvaguardare la propria e l’altrui salute. Se cosi’ non fosse temo che a Salerno, ma in tutta Italia, avremo giorni tristi”.
E, proprio per il problema della pandemia, e’ ancora tutto da valutare se e come si organizzera’ la prossima edizione di Luci d’Artista. Secondo il primo cittadino: “sicuramente sarebbe un’edizione rivista. Dobbiamo mantenere pero’ alta questa consuetudine cittadina che ha permesso di avere a Salerno una tribuna nazionale e, mi viene da dire, europea. Dobbiamo fare in modo che, nella massima sicurezza, si possa svolgere quello che e’ un nostro segno identitario”.